Paolo Baruffaldi

1 set 20203 min

La fiducia dei consumatori nell'economia ad agosto

Aggiornato il: 2 set 2020

L’indice di fiducia dei consumatori aumenta ad agosto, passando da 100,1 a 100,8. L’indice di fiducia dei consumatori aumenta ad agosto, dopo il lieve calo registrato nel mese di luglio 2020, e passa da 100,1 a 100,8. Lo rivela l’Istat, che ha diffuso oggi i dati relativi alla fiducia di consumatori e imprese, questa in aumento per il terzo mese consecutivo (da 77,0 a 80,8).“Ad agosto il clima di fiducia delle imprese aumenta per il terzo mese consecutivo. Tale aumento è diffuso a tutti i settori ed è marcato per i servizi, mentre è più contenuto per l’industria. Sebbene in recupero in tutti i settori, gli indicatori del clima di fiducia delle imprese rimangono ancora distanti dai livelli precedenti l’emergenza sanitaria, in particolare nei servizi di mercato l’indice di fiducia dei consumatori è in aumento dopo il lieve deterioramento registrato nel mese di luglio 2020. La crescita è trainata dal deciso miglioramento delle aspettative sulla situazione economica del paese e sulla disoccupazione”. Tra le componenti del clima di fiducia dei consumatori, il clima economico registra l’aumento più marcato passando da 85,9 a 90,1. Anche il clima corrente e futuro migliorano passando, rispettivamente, da 97,3 a 98,1 e da 104,3 a 105,3; solo la componente personale diminuisce lievemente (da 10 5,2 a 104,9). Secondo Confesercenti, che ha commentato i dati Istat di agosto, si tratta di “un recupero ineguale, più lento per i negozi tradizionali e segnato, per le famiglie, dall’incognita lavoro. Nel mese si rileva un miglioramento generale del clima di fiducia delle imprese. A recuperare sono soprattutto i servizi di mercato, segmento che durante il lockdown aveva registrato la caduta più significativa”. “La situazione degli altri comparti rimane ancora molto differenziata: in particolare nel commercio al dettaglio, dove il clima di fiducia appare mettere a segno un recupero più marcato per la grande distribuzione e decisamente più lento per la distribuzione tradizionale“. “Anche il clima di fiducia dei consumatori migliora nel mese di agosto, ma le evidenze sono di una ripresa più lenta e di un peggioramento del clima di fiducia personale. Le famiglie, che in un primo momento sono state protette dai numerosi interventi di politica fiscale, iniziano a percepire il deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro”. “La crisi incide sul reddito disponibile soprattutto per via delle perdite di posti di lavoro. Di conseguenza, la spesa delle famiglie potrebbe non ritornare velocemente sui livelli pre-crisi”. Secondo il Codacons “l’incremento della fiducia di imprese e consumatori ad agosto è fisiologico, dopo mesi di lockdown in cui il paese è rimasto paralizzato. Tuttavia se si confronta il livello odierno di fiducia dei consumatori con quello di agosto 2019, si scopre che l’indicatore ha subito in un anno un tracollo di quasi il -10%”. Si tratta di un timido segnale di ripresa se si considera che l’ 8 giugno l’Istat aveva stimato «una marcata contrazione del Pil nel 2020», con una caduta dell’8,3%, e «una ripresa parziale nel 2021», stimando un rialzo del 4,6%. L’Istituto, nelle “Prospettive per l’economia italiana” nel 2020-2021, rimarca come il dilagare dell’epidemia di Covid-19 e i conseguenti provvedimenti di contenimento decisi dal Governo abbiano «determinato un impatto profondo». Uno «shock senza precedenti», la cui quantificazione è connotata «da ampi livelli di incertezza». Rispetto alle precedenti stime sul 2020 «nel complesso la revisione al ribasso del Pil è stata pari a circa 9 punti percentuali». Più pessimista la Commissione europea che ha ipotizzato un calo del Pil del 9,5% nel 2020.