Chiara Mastracci

8 mag 20172 min

Banca Popolare di Vicenza: Azioni svalutate; il Tribunale di Verona condanna la Banca rimborsare l’a

Un’importante pronuncia del Tribunale di Verona che con sentenza n. 687 del 25 marzo 2017 ha condannato la Banca a risarcire

un’azionista che nel 2010 aveva acquistato ben 660 azioni al

prezzo di € 60,50 ciascuna.

Azioni che nel giro di pochi anni si sono drasticamente svalutate sino ad arrivare ad un valore di 0,10.

Condannata la Banca a risarcire circa 40.000,00 euro perché le azioni erano “illiquide” e non ne erano stati spiegati i rischi al momenti dell’acquisto.

Infatti, tra le motivazioni emerge la violazione della BpVi “degli obblighi informativi e di quello di valutare l’appropriatezza delle operazioni”.

La comunicazione della Consob del 2009 relativa al “dovere dell’intermediario di comportarsi con correttezza e trasparenza buona fede in sede di distribuzione dei prodotti finanziari illiquidi”

prevede una serie di obblighi di trasparenza ex ante a carico dell’intermediario nessuno dei quali è stato rispettato nel caso di specie.

Ad avviso del giudicante infatti (si riporta integralmente il testo della sentenza)“ …le azioni in questione fossero titoli illiquidi o, per meglio dire, che presentassero un rischio di liquidità poiché non erano quotati e quindi potevano essere scambiate non già in un mercato regolamentato ma tramite la stessa banca emittente o direttamente tra i suoi soci-azionisti e tale caratteristica rendeva di per sé alquanto difficoltosa la loro monetizzazione e il recupero della somma investita”.

Ed invero, se l’attore fosse stato edotto del rischio liquidità non avrebbe acquistato sicuramente quelle azioni.

Una pronuncia importante che può sicuramente costituire un precedente favorevole per gli azionisti di BpVi ma che non può comunque allo stesso tempo ritenersi “verdetto-pilota”… “in quanto non esistono cause giudiziarie identiche alle altre” come chiarito dallo stesso Giudice dott. Vaccari che si è pronunciato con la sentenza in commento.

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