Luca Baj

3 giu 20172 min

Possiamo fidarci ancora degli esperti?

APPUNTI SULL'INCONTRO DEL 03/6/2017

Fabbrica che genera esperti. Questa è la LSE.

Applicazione di migliore politica sanitaria, migliore reddito, migliore politica sociale ed economica consentono di vivere più a lungo.

Occorrono più esperti di prima per consentire nel futuro di ottenere una crescita ancora.

Per il futuro della democrazia e per la nostra salute i processi gestionali assumono un ruolo determinante e i politici devono delegare agli esperti.

  1. Aumento dei movimenti populisti, in Italia e in molti paesi al mondo. Il contraccolpo populista comporta una crescita della sfiducia nel sistema politico.

  2. L'evoluzione tecnologica, e in particolare di internet, fa crescere la circolazione delle informazioni, soprattutto sui social. Sebbene utile e democratizzante, al contempo ci sono algoritmi di indirizzamento dell'utente in "luoghi" specifici facendo rientrare l'utente in una propria bolla, in cui trova opinioni conformi alle proprie tesi.

  3. Il fallimento degli esperti è ulteriormente causato dalle modalità con le quali sono circolate le informazioni, che privano di rilevanza i veri pareri degli esperti, parificandolo, di fatto, ai pareri di altri. Fenomeno questo che si aggiunge la contaminazione corruttiva dell'informazione, viziata da interessi privati.

Il convincimento delle persone è più condizionata dal senso emotivo che dalla verità è qualità dell'informazione stessa.

Controllo sulla formazione dell'esperto.

Pubblicazione delle fonti dei dati, analisi da parte di altri due pari anonimi, evidenziazione della presenza di finanziamenti ricevuti e conflitti di interessi.

Mantenere i confini è importante, ma gli esperti devono valicarli per superare le loro incertezze.

Coloro che mediano l'esperienza e l'informazione devono fare in modo che l'utente possa riconosce l'informazione genuina rispetto a quella decettiva.

La diffusione delle false informazioni sono oggetto da parte di sociale di particolari controlli, ma occorre da fare di più, anche attraverso l'intervento del legislatore che possa prevedere specifiche sanzioni.

A Stanford sono stati compiuti studi universitari in cui è emerso che anche gli studenti non erano in grado di distinguere l'informazione vera da quella pubblicitaria.

La capacità di discriminazione delle informazioni dovrà quindi essere sviluppata nel tempo.

Le accademie, quali organismi indipendenti, devono mantenere la loro posizione di neutralità.

Gli scienziati devono vivere nel mondo reale ma separati dalla politica.

La conoscenza della storia è fondamentale per evitare la ripetizione degli errori.

Il non conoscere la storia porta a ripeterla.

CHI E'

Nemat Shafik

È stata nominata nuovo direttore della London School of Economics and Political Science (LSE). Entrerà in carica a partire dal 1° settembre 2017. In precedenza (agosto 2014-febbraio 2017), è stata vicegovernatore della Bank of England e membro del Monetary Policy Committee, Financial Policy Committee e del Board of the Prudential Regulation Authority.

Dal 2011 al 2014 è stata vicedirettore generale del Fondo Monetario Internazionale, Segretario Permanente del Dipartimento Sviluppo Internazionale e vicepresidente della Banca Mondiale.
 

 
Dal marzo 2008 al marzo 2011 è stata Segretario Permanente del Dipartimento Sviluppo Internazionale (Department for International Development - DFID). Prima della nomina al DFID nel 2004, è stata la vicepresidente più giovane di sempre della Banca Mondiale.

Ha insegnato alla Wharton Business School e Georgetown University e ha pubblicato numerosi articoli su tutta una serie di argomenti economici e relativi allo sviluppo internazionale. È stata inclusa nella lista Forbes delle 100 donne più influenti al mondo.