Luca Baj

4 giu 20172 min

Festival Economia 2017: diseguaglianze e salute

E' il tema dominante di questo edizione.

Già anticipato alla fine di aprile, nella conferenza stampa di presentazione, Tito Boeri, responsabile scientifico della manifestazione, ha raccolto nomi illustri della politica, dell'economia e della medicina per affrontare un aspetto macroeconomico e di politica di spesa assolutamente importante.

«Ci siamo preoccupati degli effetti del decentramento ma non dell’uniformità degli esiti. Le differenze nelle condizioni di salute e nella longevità delle persone sono talvolta ancora più marcate che le differenze nei livelli di reddito. Il Gabon ha un reddito medio, a parità di potere d’acquisto, superiore a un terzo di quello medio degli Stati Uniti, ma in Gabon muoiono nel primo anno di vita 5 bambini su 100 nati vivi, mentre negli Stati Uniti questo avviene per 5 bambini su 1000. Vi sono profonde differenze nella speranza di vita anche all’interno degli Stati Uniti».

Le moderne opportunità, le scoperte scientifiche quanto incidono sulla distribuzione delle risorse e sulle componenti della spesa pubblica?

E' giusto un trattamento differenziato tra pubblico e privato?

Negli USA, per esempio, la fruizione della sanità è un privilegio per pochi, e chi se lo può permettere investe ingenti somme nel corso della propria vita per consentire a sé ed ai propri famigliari di poter beneficiare delle erogazioni sanitarie e dell'acquisto di medicinali.

Da noi, grazie al Cielo, questo è scontato, ma perché ci sono queste diseguaglianze?

Si tratta di scelte di politica interna, che conducono i governanti a ritenere che sia un diritto, e non una conquista, l'accesso alle strutture sanitarie.

Il nostro Paese ha fatto molto in questo senso, e la decentralizzazione della spesa e della gestione delle risorse ha portato alcune Regione ad ottenere importanti risultati.

Altre soffrono, e da qui l'operatività dei meccanismi di perequazione adottati dallo Stato.

Le diseguaglianze, a livello mondiale, sono troppe, così come il profitto delle case farmaceutiche dovrà essere al centro di un attento ed ispirato esame socio-politico prima che economico.