Giorgia Pagni

23 set 20192 min

Grandi Imprese: via al contratto di espansione

Il decreto crescita, Dl 34/2019, introduce il contratto di espansione con l’obiettivo principale di aiutare le grandi aziende a riqualificare il personale e assumerne di nuovo. Si tratta di una misura sperimentale per gli anni 2019 e 2020 e per la quale sono stati stanziati finora 63,7 milioni di euro; Infatti, rischia di non essere più attuata se non sarà rifinanziata nella prossima legge di Bilancio. Il contratto di espansione interessa soprattutto le grandi imprese e i settori coinvolti sono soprattutto la grande distribuzione, le banche, i servizi postali, le pulizie, i trasporti e i servizi di ristorazione. L’obiettivo di cui sopra è raggiungibile attraverso l’avvio di un numero di assunzioni coerenti con il piano industriale dell’impresa interessata (al contrario del contratto di isopensione che guarda al favorire l’uscita dei lavoratori più anziani con costi interamente a carico del datore di lavoro). ”Da un lato - spiega Isabella Covili Faggioli, presidente dell’Associazione ita liana direttori del personale (Aidp) - l’inserimento dell’obbligo della riqualificazione professionale, pensato per favorire il passaggio a nuove competenze, è per noi un passaggio fondamentale da incentivare in tutti gli ambiti, compresi i processi di ristrutturazione. Dall’altro, prevedere l’incentivazione di nuove assunzioni risponde a una logica espansiva utile, che tiene conto della complessità dell’economia in questo passaggio tra due mondi e modelli produttivi molto diversi. Se la sperimentazione in atto del contratto di espansione dovesse confermare in termini positivi l’affermazione di queste connotazioni distintive è auspicabile che sia portato avanti nel tempo e diventi uno strumento strutturale per la gestione delle trasformazioni nel mondo del lavoro e dell’impresa”. Si nota, dunque, come tutto giri intorno al progetto di formazione (che deve essere presentato dall’impresa per accedere al contratto di espansione) che non significa necessariamente una riqualificazione del lavoratore, bensì l’implementazione delle competenze attuali dello stesso. La certificazione di questo progetto formativo deve essere rilasciata nella fase di stipula del contratto e ha il chiaro obiettivo di garantire la coerenza del progetto formativo con il piano industriale. Infine, Il progetto, deve contenere le misure idonee a garantire l’effettività della formazione, anche attraverso le modalità on the job.