Emanuele L. Basso Ricci

22 nov 20194 min

Goldman Sachs sbarca su Borsa Italiana con la sua gamma ETF

Sarà davvero la “Vanguard degli smart beta”

Nota in campo ETF come la "Vanguard degli smart beta" per via della politica commissionale molto aggressiva adottata dai suoi replicanti fattoriali, usata come ariete per entrare nel mercato statunitense circa un anno fa, GSAM, fa oggi il suo ingresso sul listino di Piazza Affari. A poco più di un mese dallo sbarco europeo, l'issuer quota sul listino di Milano tre ETF, due smart beta della gamma Active Beta e un altrettanto interessante bond ETF con focus esclusivo su bond cinesi continentali, già di recente oggetto di approfondita trattazione su queste pagine (https://www.primosegno.com/single-post/2019/10/26/Bond-governativi-cinesi-Goldman-Sachs-porta-in-Europa-un-nuovo-ETF). Partendo proprio da quest'ultima soluzione, il Goldman Sachs Access China Government Bond UCITS ETF (USD) Dist (IE00BJSBCS90), valuta base USD, va a stimolare l'interesse di quegli investitori sofisticati che, superando l'home bias, decidono di sfruttare quanto di vantaggioso offerto in termini di cicli economici, tassi, valute e livelli d'inflazione da un paese emergente e certo dotato di caratteristiche uniche come la Cina. Dalla collaborazione con FTSE Russell, unico index provider a non essersi ancora espresso in merito all'inclusione dei bond continentali cinesi all'interno dei suoi indici di punta, nasce un benchmark ad hoc (FTSE Goldman Sachs China Government Bond Index TR ) con focus sui governativi e quasi governativi (governativi puri o emessi dalle policy banks locali) emessi nella Cina continentale, accessibili oggi via bond connect. A richiamare l'interesse dell'investitore che fugge dall'equity ai massimi, da un comparto corporate HY costoso e con tassi di default in ascesa (gli spread si sono contratti per i governativi e anche la domanda di bond IG si è dimostrata intensa ma l'HY non ha seguito la tendenza,anzi) come pure dai governativi puri ( questi ormai, nella maggior parte dei casi, scontando l'inflazione, anche a tasso negativo) potrebbero essere i rendimenti odierni di questi bond emergenti, un'ipotesi di svalutazione ulteriore del dollaro, un nuovo ruolo per il renmimbi e un target di crescita economica, seppure sempre più contenuto, de facto raggiunto anche quest'anno (6% -7%). Si tratta di emissioni il cui processo d' integrazione nei principali bond indices, e relativi ETF ad essi collegati, è in corso d'opera secondo tabelle di marcia ben definite, sia per quanto riguarda la famiglia Bloombreg Barclay's (aprile) sia per la famosa gamma emergente firmata JPMorgan (a partire da inizio 2020). Vale la pena ricordare che quello cinese è il terzo bond market mondiale, dopo Stati Uniti e Giappone, ma, nonostante le sue dimensioni, presenta ancora alcune criticità indissolubilmente legate tanto all'isolazionismo quanto a livelli di indebitamento elevati, tipici di un mercato da molti reputato ancora immaturo e rischioso. La obbligazioni, possono essere a tasso fisso o variabile con o senza rating. GSAM opta per una struttura di replica fisica a campionamento, sceglie una politica di distribuzione dei proventi con frequenza semestrale, ed offre lo strumento sul mercato in funzione di una commissione onnicomprensiva pari a 33 punti base (0.33%).

Per quanto riguarda le soluzioni smart beta Active Beta, il Goldman Sachs Active Beta US Large Cap Equity UCTS ETF (USD) Acc (IE00BJ5CNR11), valuta base USD, sbarca su ETFplus optando proprio per la sopracitata politica di prezzo offensiva, applicando commissioni molto contenute per un prodotto multi fattoriale (TER allo 0.14%) ma soprattutto mostrando i muscoli per quanto riguarda gli AUM, presentandosi già negli USA come il più investito a livello mondiale per la categoria con oltre sei miliardi di dollari (la classe di azioni lanciata a fine settembre sulle borse europee è per ora a quota 2 milioni). Per comporre il suo portafoglio equity large cap US, l'ETF segue le regole previste dal Goldman Sachs Active Beta U.S. Large Cap Equity Index, un benchmark che, a partire dai titoli dell'indice parent S&P 500, è costruito (componenti e relativi pesi) utilizzando la metodologia di costruzione di portafoglio denominata Active Beta, brevettata da GSAM e finalizzata a fornire esposizione ai fattori comunemente impiegati per spiegare la sovra performance di un titolo rispetto al mercato. Utilizzando, almeno in parte, gli stessi strumenti impiegati dai gestori, naturalmente limitatamente all'aspetto quant, lValue, Momentum, Quality e Low Volatility sono dunque i fattori che la metodica multifattoriale GSAM coniuga insieme per puntare ad un migliore rapporto rischio rendimento rispetto a quello ottenibile replicando meramente il mercato, un mercato, ome noto, ormai oltre i massimi storici.. Gli smart beta multifattoriali nascono con questa finalità ed implicitamente costituiscono un'alternativa per le allocazioni di medio lungo termine, proprio per la loro capacità di rispondere alle diverse condizioni di mercato nel tempo (diverse condizioni di mercato implicano la supremazia di alcuni factors rispetto ad altri quali generatori di performance). Cruciale, in tal senso, risulta una completa comprensione della strategia sottostante da parte dell'investitore, vista l'ampia gamma di alternative disponibili sul mercato, queste non sempre efficienti (complessità non è sinonimo di efficienza). L'ETF, un replicante fisico completo del proprio indice strategico, arriva su Borsa Italiana nella classe ad accumulazione dei proventi. Sector breakdown alla data odierna: 22.85% Information Technology 14.52% Health Care 12.62% Consumer Discretionary 10.98% Financials 9.13% Consumer Staples 8.79% Communication Services 8.24% Industrials 4.98% Utilities 3.52% Real Estate 2.41% Energy 1.27% Materials 0.68% Cash.

La metodologia Active Beta, costituisce un valore aggiunto anche per l'altra alternativa smart beta proposta da GSAM, il nuovo Goldman Sachs Active Beta Emerging Markets Equity UCITS ETF Acc (IE00BJ5CMD00), valuta base USD, ETF ancora più recente (novembre 2019, AUM a quota 3 mln USD) che offre questa volta esposizione fisica ad equity emergente. Anche in questo caso, la metodica d'indagine e selezione individua nei quattro factors sopra presentati i principali driver di performance e, agendo qui sulle componenti del parent index MSCI Emerging Markets (Net Total Return, Unhedged, USD), definisce la composizione del Goldman Sachs Active Beta Emerging Markets Equity Index, replicato poi fisicamente al 100% dallo strumento. La composizione settoriale del portafoglio è oggi strutturata come segue: Financials 24% , IT 15% , Consumer Discretionary 12%, Consumer Staples 11%, Communication Services 10%, Energy 7%, Materials 4.6 % , Utilities 4.4 % , Industrials 3.6% Healtcare 2%. Composizione regionale: Asia ex Japan 70%, Europa - Medio Oriente - Africa al 16% e America Latina al 13.6%. La commissione annua applicata a questo ETF è pari allo 0.49%.