Giuseppe Politi

6 feb 20201 min

Ocse, Pil italiano pro-capite fermo

L’Ocse analizza il Pil pro-capite di oltre 30 Paesi e tra questi, il Pil reale pro capite italiano è allo stesso livello del 2000. Secondo l’Ocse, il nostro Paese è fermo, nonostante l’aumento del tasso di occupazione sia aumentato, la produttività rimane debole e non riesce ad aumentare, in parte anche negativa da oltre 25 anni. Il confronto con gli altri Paesi membri dell’organizzazione internazionale è veramente sconcertante. Anche la Grecia, è riuscita a fare meglio del Bel Paese. E se la performance dei Paesi dell’est Europa è cresciutio a un ritmo vertiginoso, dal +100% dell’Estonia al +155% della Lituania, altri con gli stessi problemi strutturali, sono riusciti fare meglio. Il Pil pro capite della Francia è salito del 15%, quello della Germania del 25% e l’Ocse sottolinea che i problemi italiani sono molteplici. Non si sono opportunità professionali e i giovani sono costretti a emigrare, e si aggrava il processo rapido invecchiamento della popolazione. Anche le variazioni regionali del Pil pro capite e del tasso di occupazione si sono ampliate ulteriormente negli ultimi decenni. “Le disparità regionali dei tassi di occupazione – scrive l’Ocse – spiegano in larga misura la differenza del tenore di vita tra una regione e l’altra e la frammentazione amministrativa e l’autorità limitata degli organismi metropolitani costituiscono un ostacolo all’integrazione delle politiche di gestione del suolo e dei trasporti, ostacolando la definizione di politiche di crescita verde”. Un divario che si ampia di più con il resto del mondo.

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