Giuseppe Politi

26 ott 20202 min

Lavoro e Popolazione, nuovi cittadini e lavoratori extracomunitari

Aggiornato il: 27 ott 2020

Nel 2019 i permessi rilasciati sono 177.254 (-26,8% sul 2018), in calo soprattutto quelli relativi a richieste di asilo (da circa 51.500 a 27.029). Continua a diminuire la presenza non comunitaria: -3% a gennaio 2020 su anno. Aumentano le acquisizioni di cittadinanza, sono 127.001 nel 2019. Quasi nove su dieci riguardano cittadini precedentemente non comunitari. Nel 2019, tra le prime dieci collettività per numero di acquisizioni, si evidenziano macedoni (+42,4%), pakistani (+37,9%) ed ecuadoriani (+31,9%), mentre gli indiani risultano in calo del -13,7%. Nel 46,7% dei casi i cittadini non Ue vivono in zone densamente popolate. Nei primi 6 mesi del 2020 sono stati concessi a cittadini non comunitari circa 43mila nuovi permessi di soggiorno (meno della metà del primo semestre 2019). Tra il 2018 e il 2019 l’intera Penisola è stata interessata dal blocco delle migrazioni. Le regioni dove il calo è notevolmente sopra la media sono Sardegna (-56,8%), Calabria (-53,4%) e Sicilia (-48,1%); quelle con le contrazioni di minore intensità, comunque rilevanti, sono Veneto (-14,9%) e Lazio (-19,4%).Si dimezzano nei primi sei mesi del 2020 a causa dell’emergenza Covid-19 i nuovi arrivi. A livello regionale, in Emilia Romagna, che è la regione in cui era stato registrato il maggior numero di permessi per lavoro stagionale nei primi sei mesi del 2019, la diminuzione è del 90%. Guardando le diverse collettività, la diminuzione è stata in alcuni casi superiore alla media, in particolare per le provenienze da India, Marocco, Ucraina, Albania e Bangladesh. A livello territoriale il decremento è stato generalizzato anche se ha colpito le diverse regioni in misura differente. In termini relativi, la regione che ha registrato la diminuzione più rilevante è l’Umbria (- 71,6%) seguita da Calabria (-68,2) ed Emilia-Romagna (-68,0%). Più contenuti i cali in altre regioni come Lazio (-40,0%) e Molise (-32,0%). In termini assoluti è però la Lombardia a far registrare la contrazione più accentuata nei primi sei mesi dell’anno: -14.655 nuovi permessi. A questi dati, si aggiungeranno anche gli effetti della procedura di emersione dei rapporti di lavoro, avviata il 1° giugno di cui all’articolo 103, comma 1, del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020, che dai dati diffusi dal Ministero dell’Interno, sono state inoltrate 207 mila domande.