Paolo Baruffaldi

22 ott 20202 min

Il futuro dell’agricoltura biologica nell’UE

Il settore dell’agricoltura biologica è di importanza strategica per la Commissione europea. Per tutelarlo e svilupparlo, la Commissione ha lanciato lo scorso 20 maggio la strategia “Dal produttore al consumatore”. Le nuove norme, che sostituiranno le attuali, sono concepite per garantire una concorrenza leale tra gli agricoltori e al contempo prevenire le frodi e preservare la fiducia dei consumatori. La Commissione UE ha proposto di rinviare di un anno l’ entrata in vigore, dal 1° gennaio 2021 al 1° gennaio 2022, della nuova legislazione in materia. Questo per assicurare una transizione agevole e consentire al settore e agli Stati membri di essere pienamente pronti ad attuare le nuove norme. Le nuove normative prevederanno regole semplificate attraverso l'eliminazione graduale di una serie di eccezioni e opt-out, un sistema di controllo rafforzato grazie a misure precauzionali più rigorose e controlli robusti lungo l'intera filiera, un elenco più ampio di prodotti che dovranno rispettare le norme del biologico (ad esempio sale, sughero, cera d'api, maté, foglie di vite, cuori di palma) oppure che avranno regole di produzione aggiuntive come ad esempio cervi, conigli e pollame, un nuovo sistema di certificazione di gruppo che agevolerà l’ottenimento della certificazione da parte dei piccoli agricoltori, l’introduzione di un approccio più uniforme per ridurre il rischio di contaminazione accidentale da sostanze non autorizzate, la graduale eliminazione di aiuole delimitate nelle serre e il rispetto da parte dei produttori di paesi terzi dello stesso insieme di regole alle quali sono sottoposti i produttori europei. Si cerca quindi di assicurare che il settore dell'agricoltura biologica disponga di strumenti adeguati, nonché di un quadro giuridico efficace e consensuale, fondamentale per far sì che il 25% di terreni agricoli siano destinati all'agricoltura biologica entro il 2030. Per raccogliere le osservazioni di cittadini, autorità nazionali e portatori di interesse in merito alla normativa che dovrà regolare la strategia, la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica che resterà online per un periodo di 12 settimane, fino al 27 novembre del 2020.
 
Il rinvio dell’entrata in vigore del regolamento consentirà di disporre di tempo sufficiente per svolgere le ampie consultazioni e il controllo legislativo necessario.