Paolo Baruffaldi

30 set 20201 min

Addio multa senza verifica dei dispositivi di accertamento

Il Giudice di Pace di Piombino con la sentenza numero 56 del 2020, accogliendo il ricorso di un conducente sanzionato per aver violato i limiti di velocità previsti dal Codice della Strada, ha annullato una sanzione comminata per violazione del Codice della Strada a causa della mancata verifica periodica dell’apparecchiatura che aveva rilevato la violazione dei limiti di velocità. Il Giudice ha richiamato quanto stabilito dalla Corte Costituzionale nella sentenza numero 113 del 2015 con cui è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 45, comma 6, del d.lgs. n. 285/1992, nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura. Sul punto era intervenuta anche la corte di Cassazione con l’Ordinanza numero 11176 del 2020 che aveva chiarito che, a seguito della pronuncia della Corte Costituzionale del 2015, tutte le apparecchiature di misurazione della velocità devono essere sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura e dunque, in caso di contestazioni circa l'affidabilità dell'apparecchio, il giudice sarà tenuto ad accertare se tali verifiche siano state o meno effettuate.