La Redazione

18 giu 20202 min

La statalizzazione dei sistemi economici, un rischio da non sottovalutare

La storia mostra che una volta che l'intervento pubblico si sia materializzato, specie se avviene in seguito a un evento grave come una guerra, rientra dopo molto tempo. E questo avviene perché si formano delle forze (politiche, economiche, sociali) che trattengono l'intervento pubblico sul maggior livello raggiunto. Si tenga conto che con la demografia negativa e quindi con gli anziani che sono una quota numerosa e crescente degli elettori, la spesa per le pensioni e per la sanità nei prossimi anni non potrà che aumentare in termini assoluti. In termini relativi, invece, potrà non aumentare solo se l'economia riparte. La spesa per istruzione, pensioni, e sanità sono, ormai da molti decenni, le spese maggiori dello stato, divenuto intanto "stato sociale". Lo stato sociale, che oggi attrae oltre i due terzi della spesa pubblica, è quasi tutto finanziato dalle imposte, che una volta erano con la spesa volta al solo funzionamento dello stato come amministrazione, ordine pubblico, e difesa. Oggi abbiamo una spesa pubblica che per far fronte al corona virus è di molto maggiore di quella della crisi precedente del 2008-2009, accompagnata da una caduta delle entrate fiscali, anche essa frutto della crisi. L’ effetto delle maggiori spese e delle minori entrate saranno dunque maggiori molto elevati i quali non saranno finanziati con l'emissione di moneta, ma con l'emissione di obbligazioni. Crescerà così il debito pubblico di tutti i Paesi. Il rapporto fra il debito (il numeratore) e il PIL (il denominatore) non può che aumentare. La stima che oggi è universalmente condivisa vede avvicinarsi questo rapporto a dei livelli che non si sono mai avuti nei tempi di pace. Se l’intervento pubblico avesse successo nel lenire gli effetti negativi della crisi da corona virus, riuscendo a “tenere in vita” le imprese in difficoltà e ad aiutare le famiglie “mal messe, il normale andamento delle imprese, con una quota che fallisce mentre altre nascono e le sostituiscono, sarebbe bloccato. Si avrebbero molte aziende “zombie” tenute in vita dall'intervento pubblico diretto e dai tassi di interesse bassi. Lo stesso andamento dovrebbe valere per le famiglie in difficoltà. Il reddito di cittadinanza potrebbe non solo mantenersi, ma ampliare il proprio campo di intervento, se l'occupazione, come è probabile in assenza di intervento pubblico, riprendesse la crescita a favore di chi è qualificato.