Elena Albricci

19 giu 20201 min

Amministratore e trattamento dei dati sanitari post Covid

L’emergenza sanitaria ha portato gli amministratori di condominio a raccogliere, volontariamente ed involontariamente, un elevatissimo numero di dati c.d. particolari dei propri amministrati. Si pensi, infatti, ai dati sanitari di tutti quei condomini che hanno preferito informare l’amministratore di essere risultati positivi al covid-19. Ci si è chiesti, pertanto, se l’amministratore è obbligato a conoscere tali dati e come li deve conservare. Il Garante della privacy, già con un parere del 18/05/2006 aveva affermato che anche il condominio era soggetto alla normativa sulla privacy e che in particolare l’amministratore, nell’esercizio del suo mandato, doveva rispettare la normativa sopratutto nel momento di raccolta ed utilizzo dei dati personali necessari alla gestione dello stabile. All’uopo si pensi a tutti i dati relativi alla residenza necessari all’amministratore per l’invio delle convocazioni di assemblea, o ai dati relativi alla vendita o all’acquisto delle diverse proprietà in condominio, necessari per l’aggiornamento dell’anagrafe condominiale. Tuttavia, per quanto riguarda i dati sanitari relativi al covid, siccome il Garante recentemente ha precisato che la prevenzione della diffusione del Covid 19 deve essere svolta solo da soggetti istituzionali che esercitano funzioni e attività sanitarie, gli amministratori di condominio non sono, pertanto, obbligati alla richiesta di tali dati.