Emanuele L. Basso Ricci

23 ott 20202 min

HANetf: l'infrastruttura oggi è anche digitale

I grandi piani infrastrutturali dei quali sentiamo insistentemente parlare in questi anni, come pure le impattanti dichiarazioni d'intenti rilasciate da governi e istituzioni, costituiranno le fondamenta di un futuro complesso ma soprattutto diverso, definito da dinamiche di sovra popolamento, logiche di connessione e condivisione, rispetto dell'ambiente e nuovi modi di concepire persino le più basiche attività come l'educazione, il lavoro o persino il tempo libero. I piani infrastrutturali per la definitiva liberazione del potenziale dell'era digitale saranno necessariamente in totale sintonia con essa, che si tratti di esplicitarne i vantaggi come pure di fronteggiare problematiche che da essa derivano e che ieri non erano neppure ipotizzate. Se quindi da sempre la costruzione di strade ponti significa investire nello sviluppo, oggi, parimenti, connessioni 5g ad alta velocità, grandi capacità di archiviazione come pure strumenti di sicurezza adeguati a tutelare le più sensibili tra queste informazioni costituiscono l'infrastruttura digitale. Di certo la domanda di informazioni e vie di comunicazione digitale sta crescendo in modo esponenziale. Ciò costituisce un enorme opportunità per i fornitori di infrastruttura digitale e di connessione alla rete. Il Tematica BITA Digital Infrastructure and Connettivity Index, qui nella sua versione NTR, è il benchmark di una nuova proposta ETF firmata HANetf, da poco disponibile sul listino italiano, questa finalizzata a fornire esposizione a un portafoglio di società riconducibili al tema sopra proposto. L'investimento è qui indirizzato nei seguenti sotto settori (e come tali classificate):

-centri dati;

-reti di dati;

-connettività digitale;

-trasmissioni digitali;

-elaborazione digitale (processori);

-servizi digitali e proprietà intellettuale.

L'indice trovasi propone di approcciare il cambiamento in modo più ampio rispetto a di quanto sia possibile fare con altri strumenti, questi focalizzati su segmenti digitali specifici come il 5G o piuttosto la telemedicina. Il risultato è una ripartizione geografica come segue ripartita: 66% Stati Uniti, 23%, Europa e 9% Asia. Le top ten holdings ad oggi investite sono: Advanced Micro Devices 5,13%, Mediatek 4,92%, Nvidia 4,17%, NXP Semiconductors, 3,87%, Acacia Communications 3,51%, Shopify Class "A" 3,26%, Renesas Electronics 3,14%, Intel 2,82%, Square Class "A" 2,13% e Paypal Holdings 1,96%. Secondo la metodica rule based che regola l'individuazione delle società, queste devono necessariamente trarre non meno dell'80% dei propri ricavi dalla partecipazione alle attività sopra elencate, avere una capitalizzazione minima non inferiore al 100 milioni USD (flottante minimo al 20%) e avere una media giornaliera di scambi sui titoli non inferiore ad un controvalore di 1 milione USD in un periodo di 90 giorni. Identificato l'universo investibile, si procede ad eliminare dal paniere qualsiasi società mostri una capitalizzazione superiore del 200% rispetto alla capitalizzazione media delle 10 componenti di maggior rilievo tra quelle identificate. Sempre al capitalizzazione è poi alla base del sistema di pesatura dei titoli in portafoglio, una market capital weighted modificata che prevede un cap al 4% per le emissioni del singolo emittente come anche un limite fissato al 40% per il peso massimo attribuibile ai gruppi di società che superano il 4% del valore dell'indice. L'ETF, un replicante tradizionale fisico che capitalizza eventuali proventi, è proposto sul listino ETFPlus in funzione di un TER a quota 69 punti base.