Emanuele L. Basso Ricci

16 ott 20202 min

HSBC: emergenti e Asia sono i target per l'investimento sostenibile

Da sempre le crisi significano anche cambiamento. Tuttavia, solo osservando l'incredibile rapidità con la quale le più recenti tecnologie diffondono oggi una rivoluzione, si comprende appieno l'impressionante risposta del mondo moderno alla pandemia globale. Nuove tecnologie da molti reputate ancora lontane dal poter esplicitare il loro reale potenziale o considerate solo "di nicchia" sono invece diventate in pochi mesi parte indispensabile della nostra quotidianità e, come risulta ben chiaro dalle impressionati performance registrate dai listini, le aziende che firmano questi brevetti sono ora l' oggetto del desiderio degli investitori. A tal proposito basti pensare alle energie pulite come anche allo smart-working, all'e-learning o all'e-commerce. Alle tecnologie disruptive e ad una nuova consapevolezza verso i vantaggi di un mondo più pulito si aggiungono poi chiari messaggi a favore di una maggiore integrazione sociale (proteste negli Stati Uniti), anch'essi
 
da non sottovalutare in un mondo che sembra sempre più piccolo. Non si tratta di cambiamenti temporanei, anzi. In pochi mesi miliardi di persone sono state costrette a rivoluzionare il proprio stile di vita ma molti di loro hanno anche valutato positivamente alcune delle soluzioni offerte, preferendole. Il concetto di “sostenibilità” può essere identificato come il comun denominatore di molte di queste soluzioni ed è per questo che si impone come scelta obbligata per chi decide di puntare su un futuro che sembra oggi come non mai già presente. HSBC porta quindi sul listino italiano due nuovi ETF con approccio sostenibile, calibrando questa volta l'esposizione geografica su paesi emergenti e area asiatica ex Giappone.

HSBC EMERGING MARK SUSTAIN EQU UCITS ETF (IE00BKY59G90), valuta base USD, replica fisicamente la composizione del FTSE Emerging ESG Low Carbon Select Index TRN, un benchmark equity che punta ad ottenere una riduzione delle emissioni di carbonio e delle riserve di combustibili fossili come anche ad un miglioramento del rating FTSE Russell ESG rispetto al FTSE Emerging Index (parent index). La Cina, nonostante il protezionismo statunitense, ha dimostrato un posizionamento dominante sul piano tecnologico, arrivando prima del concorrente diretto su molte tecnologie innovative e riportando il gradimento degli investitori per le sue big companies. Gli emergenti sono poi un terreno fertilissimo anche per l'applicazione di queste tecnologie, basti pensare all'insegnamento a distanza associato al 5G laddove la carenza di infrastrutture limita l'accesso ai contenuti didattici. L'ETF è proposto nella classe ad accumulazione dei proventi ed è disponibile in funzione di un TER a 18 punti base.

HSBC ASIA PACIF EX JP SUST EQU UCITS ETF (IE00BKY58G26), valuta base USD, mira invece a replicare passivamente il FTSE Asia ex Japan ESG Low Carbon Select Index TRN, investendo quindi in equity dell'area Asia Pacifico ad esclusione del Giappone ma, anche in questo caso, con un filtro finalizzato a minimizzare le emissioni di carbonio, e massimizzare l'esposizione alle società che evidenziano i migliori rating ESG come assegnati dalle metriche di analisi FTSE Russell. L'interesse per le tematiche ESG sta salendo notevolmente anche in Asia, "fanalino di coda" rispetto a US e Europa nell'adozione di regolamenti e modelli di business in linea con i dettami della sostenibilità. L'ETF è proposto nella classe a capitalizzazione dei proventi e prevede oggi una commissione onnicomprensiva annua stimata a 25 punti base.