Arzilli Andrea

23 apr 20213 min

Il business dei vaccini

Per tutto il 2020 le aziende che si sono impegnate a produrre un vaccino per sconfiggere il Covid-19 hanno infiammato i mercati, già mesi fa ne parlai in un precedente articolo ma ora abbiamo molti più dati per valutare le aziende impegnate a produrre il siero, e non tutti i titoli stanno reagendo allo stesso modo.

I vaccini sono considerati un enorme business dove le aziende fanno montagne di utili ma è davvero così ?

1. Pfizer (+6% da inizio 2020)

Il gigante farmaceutico, da anni in sofferenza, ha trovato nella pandemia un’occasione di riscatto, gli utili dell’azienda esploderanno, il mercato ad ora non ha ancora prezzato questa crescita, penalizzando l’azienda per via degli scarsi risultati ottenuti nel periodo Pre-Covid. L’azienda terminata la pandemia, potrebbe tornare ad avere utili piatti come in passato, tuttavia la cassa generata nel 2020-2023 aiuterebbe a risanare il bilancio e rilanciare gli investimenti

2. AstraZeneca (-1% da gennaio 2020)

L’intenzione di vendere il vaccino al costo di produzione (almeno fino alla durata dell’emergenza) e la difficoltà legata ai casi di trombosi hanno penalizzato il titolo, che permane in uno stato di forte lateralità, va però sottolineato che gli interessi degli investitori vertono verso gli altri business dell’azienda legata allo sviluppo di farmaci con obbligo di prescrizione medica per: -patologie:

– cardiovascolari

-infiammatorie,

– oncologiche

un insuccesso nel vaccino non dovrebbe imparare le buone stime di crescita legate all’azienda, gli utili sono visti in crescita del 23%, un numero record tra le big pharma.

3. Johnson & Johnson (+15% da gennaio 2020)

Come AstraZeneca non ha ancora prezzato possibili utili derivanti dal vaccino,l’azienda è vista come un “game changer” sia perché è un vaccino monodose sia per la facilità di conservazione, ma come l’azienda inglese paga il tipo di vaccino (non legato alla tecnologia MRNA) per via dei sospetti casi di trombosi. Anche il destino di azienda, come AstraZeneca, non è legato strettamente ai vaccini, ma a differenza della compagnia anglosvedese, Johnson & Johnson è molto più diversificata:

-prodotti farmaceutici (51,4%): farmaci destinati al trattamento di malattie cardiovascolari, malattie oncologiche, malattie gastrointestinali, immunologiche, neurologiche, dermatologiche, ecc
 
– prodotti e attrezzature mediche (31,6%): sistemi diagnostici, attrezzature ortopediche e ginecologiche, materiale chirurgico, ecc. per l’utilizzo da parte di professionisti della sanità;

– prodotti destinati al consumo da parte del grande pubblico (17%): Farmaci da banco, prodotti oftalmologici (n. 1 produttore mondiale di lenti a contatto morbide; marchio Acuvue), prodotti nutrizionali, prodotti per la cura della persona (marchi RoC, Neutrogena, ecc.), prodotti per l’igiene femminile e la cura del bambino, ecc.

4. Biontech (+304 % da gennaio 2020)

L’azienda è volata in borsa grazie alla partnership con Pfizer, tuttavia le incertezze sul futuro sono molte, Pfizer ha annunciato di non voler collaborare in futuro con biontech per nuovi vaccini, e l’intenzione di tenersi la tecnologia legata all’ MRNA tutta per sé.

5. Moderna (+800% da gennaio 2020)

L’azienda più interessante, da anni sta studiando un vaccino MRNA contro i tumori. È l’azienda più giovane tra quelle citate, nel marzo 2013 fece un grosso passo avanti: Moderna e AstraZeneca hanno firmato un accordo di opzione esclusiva quinquennale per scoprire, sviluppare e commercializzare l’mRNA per i trattamenti nelle aree terapeutiche delle malattie cardiovascolari, metaboliche e renali e obiettivi selezionati per il cancro. Nel 2020 con l’arrivo della vaccino c’è stata un esplosione di utili, come da grafico si stimano 10 miliardi di utili nel solo 2021, per poi scendere negli anni successivi

il rischio è appunto legato al futuro, l’azienda genera utili solo grazie al vaccino Covid, tuttavia la forza della tecnologia mRNA sarà uno strumento utilizzabile anche per la produzione di nuovi vaccini e la montagna di liquidità che si verrà a creare in questi anni permetterà all’azienda di fare nuovi investimenti e diversificare il business.

Novavax, Sanofi, Vaxart

Sono tante le aziende che stanno puntando ad entrare nel business legato ai vaccini, tuttavia ad ora è difficile che arrivino ad avere i volumi di vendita delle prime 4 e verrà fatta un ulteriore analisi nei prossimi mesi.