Paolo Baruffaldi

17 mag 20211 min

Il lavoro dei cittadini stranieri nel Regno Unito

Dal 31 dicembre 2020 è cessata la libera circolazione tra Regno Unito e Europa per i lavoratori.

Se un cittadino arriva nel Regno Unito dopo il 31 dicembre 2020 con l’intenzione di lavorare e non ha i requisiti per richiedere l’EU Settlement Scheme, non potrà usufruire del Grace Period e non avrà il diritto di lavorare nel paese, a meno che non abbia ottenuto un visto, come previsto dal nuovo sistema di immigrazione.

Dunque, i cittadini dello Spazio Economico Europeo possono trovarsi nel Regno Unito ed avere un differente status in base alla normativa sull’immigrazione, e cio’ affiancato al dovere del datore di lavoro di agire senza discriminare i dipendenti ha generato della confusione. I datori di lavoro da un lato non possono porre in essere condotte discriminatorie nei confronti dei dipendenti, dall’altro non possono assumere lavoratori che si trovano nel Regno Unito illegalmente, pena l’applicazione di sanzioni civili e penali.

Sul punto, l’Home Office ha chiarito che fino a giugno 2021 i controlli sui lavoratori dello Spazio Economico Europeo devono essere fatti sulla base della nazionalità e non dello status di immigrato, proprio al fine di evitare discriminazioni.

L’Home Office ha precisato nella nota del 17 marzo 2021 che: “i controlli sul diritto al lavorare nel Regno Unito per i cittadini dello Spazio Economico Europeo non cambieranno fino al 30 giugno 2021. Fino a quel momento, questi potranno continuare ad usare il loro passaporto o carta di identità per dimostrare di avere diritto a lavorare nel paese. Dunque, non verra’ fatta differenza tra chi è arrivato prima della 31 dicembre 2020 e quelli che arriveranno nel periodo che va dal 1° gennaio al 30 giugno 2021”.