Giuseppe Politi

2 gen 20213 min

IL NATALE NELL’ARTE A BERGAMO


 
I questi momenti bui solo una cosa può riscaldarci: l’arte! La nostra arte, quella vera e più genuina, quella che ci è a portata di mano e che tante volte neppure conosciamo o apprezziamo, godibile all’interno delle nostre chiese o dei nostri musei: per questo invitiamo ad ammirare una selezione di opere scelte tra il patrimonio custodito in alcune chiese e sedi diocesane di Bergamo e le collezioni della nostra Accademia Carrara con la sua pinacoteca ricca di capolavori che corrono dai secoli tra il XIV e il XIX scolo, unici nel loro genere sul panorama nazionale.

La nascita di Cristo è senz’altro tra i soggetti di genere sacro più rappresentati della Storia dell’Arte, declinato dalla semplice Madonna con bimbo fino alle Adorazioni di pastori e magi: si passa quindi dalla semplice mangiatoia, scaldata dall’alito di bue ed asinello, alla capanna o alla grotta rischiarata dalla luce che emana lo stesso Cristo, amplificata dai riflessi delle lanterne dei pastorelli accorsi alla “buona nuova”, fino ai riverberi dei tessuti sontuosi e dei ricchi monili che sfoggiano i tre Re. Ma è il viso soave della Vergine che in ogni tempo disarma, per nulla provato dalle fatiche del parto o non ancora pervaso da quel dolore, che le trafiggerà il cuore.

Che siano artisti padani o toscani, piemontesi o veneti, attivi dal Medioevo al Rinascimento fino al Barocco, gli artisti sono sempre riusciti a toccare l’animo degli uomini, per la loro capacità di rendere lievi le fattezze della Vergine, per la resa delle dolci movenze che la contraddistinguono, per la contemplazione comune sia agli umili pastori sua ai ricchi, i Magi.

Il Natale è parte di noi, entra nel nostro animo e si irradia sui nostri affetti. La sua magia è quella di comunicare tutto senza dire nulla, anche con il linguaggio delle opere d’arte, da godere non solo con gli occhi, ma anche con il cuore e l’animo: nei dipinti si viene catturati dalla tavolozza usata dal pittore, dalla moda, anche rustica, sfoggiata dai protagonisti o dalle loro sobrie acconciature; si viene coinvolti dal mesto paesaggio che ruota attorno ai protagonisti reso nei toni caldi pastello; si viene riscaldati dai timbri caldi e soffusiche gli aloni di luce emanano insieme al calore emanato dagli animali al pari di un moderno caminetto acceso o di un pellet; ci si immedesima nelle ambientazioni, che vedono accorrere i singoli pastori e le loro famiglie o il rapimento della Vergine e di San Giuseppe in contemplazione al bimbo. Il tutto condito da quel tepore rilasciato da quei giochi di sguardi sommessi e da quelle movenze flemmatiche, che anche se mutano in maniera impercettibile di opera d’arte in opera d’arte sanno infonderci quella serenità che è il miglior augurio per chiudere quest’anno così nefasto e iniziare quello nuovo, colmi di speranza.

La nascita di una nuova vita è sinonimo di gioia, luce e speranza ed è un dovere comune proteggerla, custodirla e garantirle di proseguire nel suo cammino.

Questo è il Natale: la speranza, riscaldata dal tepore della stalla e illuminata dalla stella, che con la sua scia pare trasportarci in un’altra dimensione: di questi tempi crediamo che ce ne sia davvero bisogno e vogliamo augurare ad ogni vita, in ogni parte del mondo anche la più remota, che sia protetta da una buona stella e che le sia concesso il diritto di vivere, senza guerre, orrori e violenze.

Anche questo per noi è Natale. Auguri quindi a tutti per un sereno 2020!