Giuseppe Politi

30 gen 20223 min

Imprese e imprenditori all’appuntamento dei 20 anni

Fare impresa è un’arte che richiede capacità di immaginazione, sapienza, ingegno oltre a tecnologia, innovazione, tradizione ma anche ricerca e qualità. È in queste parole chiave che si racchiude il concetto di cultura d’impresa. Di tutto questo si è parlato al Kilometro Rosso nell’Auditorium di Confindustria Bergamo durante l’evento ufficiale di chiusura della XX Settimana della Cultura d’Impresa, che si è tenuta alla fine del 2021 con un articolato programma di eventi in presenza e digitali per approfondire i temi relativi alla cultura d’impresa. Ma in un anno miliare come il 2021 – durante il quale si sta celebrando in contemporanea il ventennale di Museimpresa e quello della Settimana della Cultura d’Impresa – la manifestazione ha visto il suo primo evento nazionale inaugurale già nel mese di luglio presso la sede dell’Unione Industriali di Napoli e proseguirà fino a dicembre.

Ha aperto i lavori Stefano Scaglia, Presidente Confindustria Bergamo: “In una provincia come quella bergamasca, caratterizzata da profonde radici manifatturiere, è fondamentale ispirarsi agli insegnamenti del suo grande patrimonio storico, sia artistico che industriale, per proporre una nuova cultura d’impresa legata a doppio filo ai temi del “saper fare”, della conoscenza, della sostenibilità, dell’approccio inclusivo e attento alle nuove generazioni. In questa direzione si stanno muovendo Confindustria Bergamo e le sue imprese in una visione di lungo periodo, focalizzata sull’innovazione di sistema e sulla crescita delle competenze, per contribuire sempre più allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio”.

È intervenuta – tra gli altri - anche Maria Cristina Piovesana, Vice Presidente per l'Ambiente, la Sostenibilità e la Cultura di Confindustria: “Come cittadini, imprenditori e Sistema abbiamo una grande responsabilità: quella di immaginare e creare un Paese nuovo, diverso, da lasciare ai nostri figli. Che sia inclusivo, paritario, sostenibile, erede di quella cultura d’impresa che permea tutto ciò che facciamo. L’industria, con la sua capacità di azione che si traduce in cambiamento e trasformazione, con la sua volontà di “esserci” in modo attivo e consapevole, è parte integrante del patrimonio comune. Le imprese non sono soggetti isolati, ma inseriti in un tessuto socio-culturale che contribuiscono attivamente a delineare. Gli imprenditori sono pienamente consapevoli di avere un ruolo di primo piano nello sviluppo economico, sociale e ambientale dei territori in cui le loro aziende operano. Questo è lo spirito che ci deve motivare e che ci ha guidato in questi sei mesi in cui si è svolta questa edizione speciale della Settimana della Cultura d’impresa”.

Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa ha affermato che: “La ripresa economica italiana è fondata soprattuto sulle capacità della nostra industria di innovare, creando sintesi sempre originali tra memoria e futuro, qualità e sostenibilità ambientale e sociale. I musei e gli archivi riuniti in Museimpresa ne offrono da vent’anni brillanti testimonianze. E la Settimana della cultura d’impresa, con la sua attenzione per ‘l’Italia intraprendente’, conferma una sofisticata attitudine al ‘bello e ben fatto’ e una intelligenza creativa capace di saldare la sapienza politecnica dei territori con lo sguardo aperto ai mercati globali. Una inclinazione che proprio adesso, in tempi di diffusione dell’economia della conoscenza, può fare da paradigma positivo per vasti settori dell’industria internazionale”.

A conclusione è intervenuto Antonio Alunni, Presidente del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria: “Questo compleanno speciale della Settimana della cultura d’impresa, festeggiato con un Grand Tour tra i valori dell’Italia intraprendete, a cui hanno partecipato con entusiasmo moltissime nostre Associazioni, trova il suo culmine a Bergamo che ci accoglie in uno dei luoghi più innovativi d’Europa, lasciando che sia l’arte del fare impresa ad essere la protagonista delle nostre riflessioni. Grazie alla visione innovativa degli imprenditori, ci sono ancora tante pagine di cultura d’impresa da scrivere e da vivere. Li racconteremo nelle prossime edizioni della Settimana della cultura d’impresa. Il viaggio non si ferma”.