Paolo Baruffaldi

5 nov 20203 min

Indagine sulla situazione dei cittadini UE

L’indagine di Eurobarometro su una platea di 26mila intervistati ha evidenziato le grandi preoccupazioni per la situazione economica attuale. Il 64 % degli europei ritiene che la situazione sia "negativa" e il 42 % ritiene che l'economia del proprio paese si riprenderà dagli effetti avversi della pandemia di coronavirus "nel 2023 o successivamente". Il 62 % si dichiara tuttavia fiducioso nel fatto che l'UE prenderà le decisioni giuste in futuro e il 60 % rimane ottimista riguardo al futuro dell'UE, nonostante gli europei siano divisi (45 % di "soddisfatti" contro il 44 % di "insoddisfatti") per quanto riguarda le misure adottate dall'UE per combattere la pandemia.
 
Rispetto all'autunno 2019 la fiducia nell'Unione europea è rimasta stabile al 43 %, nonostante le variazioni della percezione dell'opinione pubblica durante la pandemia. È aumentata la fiducia nei governi e nei parlamenti nazionali, rispettivamente al 40 % (+ 6 punti percentuali) e al 36 % (+ 2). La percentuale di intervistati che hanno un'immagine positiva dell'UE è la stessa di coloro che hanno un'immagine neutra (40 %). Il 19 % degli intervistati ha un'immagine negativa dell'UE (-1 punto percentuale). Rispetto all'autunno 2019, oltre un terzo dei cittadini (35%) ha indicato la situazione economica come il problema più urgente che l'UE deve affrontare, salito dalla terza alla prima posizione. La preoccupazione per la situazione economica non è mai stata così forte dalla primavera del 2014. I cittadini europei sono inoltre sempre più preoccupati per lo stato delle finanze pubbliche degli Stati membri (23 %, ossia + 6 punti percentuali, il livello più alto dalla primavera del 2015), che passa dal quinto al secondo posto delle preoccupazioni, alla pari con l'immigrazione (23 %, ossia -13 punti percentuali), che ora si colloca al livello più basso dall'autunno 2014. Nel pieno della pandemia di coronavirus, la salute (22 %, nuova voce) è la quarta preoccupazione più menzionata a livello dell'UE. La questione dell'ambiente e dei cambiamenti climatici ha perso terreno, scendendo di 8 punti percentuali al 20 %, seguita dalla disoccupazione (17 %, + 5 punti percentuali). La preoccupazione per l'immigrazione (11 %, - 5 punti percentuali) è al livello più basso degli ultimi sei anni. Rispetto al 2019 la solo il 34% di europei ritiene che la situazione attuale della loro economia nazionale sia "buona", mentre la percentuale di intervistati che giudicano la situazione economica nazionale "negativa" ha registrato un vertiginoso aumento (64 %, + 14 punti percentuali). Rispetto alle misure adottate dalle istituzioni dell'UE per combattere la pandemia di coronavirus, il 45 % si ritiene "soddisfatto" mentre il 44 % è "insoddisfatto". Il 64% degli europei ritiene che l'UE prenderà le giuste decisioni in futuro. Le priorità della risposta dell'UE alla pandemia più citate dagli intervistati sono la definizione di una strategia per affrontare una crisi simile in futuro (37%) e l'impiego di mezzi finanziari per trovare una cura o un vaccino (37 %), mentre per il 30 % dei soggetti è prioritario lo sviluppo di una politica sanitaria europea. Il sondaggio ha evidenziato che cittadini dell'Unione continuano a considerare prioritario lo sviluppo delle energie rinnovabili, la lotta contro i rifiuti di plastica e il ruolo guida dell'UE sul problema della plastica monouso. Più di un terzo ritiene che la priorità assoluta debba andare al sostegno agli agricoltori dell'UE (38 %) o alla promozione dell'economia circolare (36 %). Il sostegno all'Unione economica e monetaria e all'euro rimane elevato, con il 75 % degli intervistati della zona euro a favore della moneta unica dell'UE. Nell'intera UE a 27, il sostegno all'euro è salito al 67 % (+ 5).