Emanuele L. Basso Ricci

8 gen 20213 min

KraneShares ETFs arriva su Borsa Italiana: ha inizio la sofisticazione dell'offerta equity China

Tutti gli investitori sofisticati hanno oggi un'esposizione al mercato dell'equity Cinese. Che si tratti delle note large cap tecnologiche quotate anche a New York o piuttosto di indici emergenti, è oggi impossibile non considerare la Cina tra i protagonisti del mercato finanziario. I principali index provider hanno trascorso gli ultimi due anni concentrandosi sull'inclusione dell'equity continentale cinese nei loro benchmark diversificati ed oggi l'importanza del paese asiatico è ottenibile anche con esposizioni mirate, distinte da quelle che includono anche gli altri BRICs. La Cina è, insomma, un caso a parte, e come tale deve essere gestito in portafoglio. Tuttavia, l'apertura del secondo mercato azionario al mondo per dimensioni ad investitori certo alla ricerca di rendimento ma anche molto attenti alle dinamiche del rischio richiede una sofisticazione dell'offerta ancora maggiore, al pari di quella osservabile quando il target è un mercato moderno ed effciente. La possibilità di discernere e investire secondo logiche quali quelle tematiche, settoriali o core è in tal senso imprescindibile e KraneShares ETF, grazie ad uno specifico know how sui mercati Cinesi (Krane Funds Advisors, LLC è partecipata per la quota di maggioranza da China International Capital Corporation (CICC), è tra i pochi issuer a offrire una gamma di prodotti indicizzati con questo specifico focus. Come ventitreesimo emittente di ETF sul listino di ETFplus, KraneShares si presenta infatti con uno strumento in grado di offrire esposizione alla richiestissima equity tecnologica Cinese, che guida il rialzo da record che l'indice CSI 300 sta registrando ormai da mesi. Il KraneShares CSI China Internet ETF, IE00BFXR7900, si focalizza sulle internet (o internet-relates) companies China – Based e ad alta capitalizzazione. Queste società trovano ad oggi nella crescita endogena e nei consumi della middle-class cinese, un motore ormai avviato e supportato dall'autorità centrale questa ben cosciente che, senza un potente mercato interno, la competizione internazionale non può essere presa in seria considerazione. Il freno imposto ad alcuni giganti tecnologici locali va infatti inteso proprio in questa ottica, ossia evitare che dei monopoli limitino naturalmente la competizione interna e, guardano troppo all'esterno, limitino prima del tempo il loro indispensabile traino alla crescita interna (o guardino eccessivamente al di là dei confini nazionali).Quando si fa riferimento al potenziale di crescita dei colossi internet cinesi, è infatti opportuno specificare che, solo considerando la popolazione della Repubblica Popolare, l'accesso ai servizi internet è oggi limitato al solo 61.5% del totale, su un mercato che vanta un potenziale di 854 milioni di utenti (negli Stati Uniti la popolazione si ferma a 284 milioni). L'ETF, tramite il suo benchmark, il CSI Overseas China Internet Index TRN, espone l'investitore a società quotate sia Hong Kong che a New York ed è pertanto prevedibile osservare tra le sue top holdings colossi come Alibaba, Tencent o JD.com, ma è bene precisare che l'esposizione si limita alle sole società che traggono almeno il 50% dei profitti da attività sul territorio della Repubblica Popolare Cinese, da cui appunto il riferimento dalla crescita endogena, più chiaro scorrendo anche le altre meno note esposizioni. La presenza di società quotate anche sul listino di New York, ci obbliga però a fare alcune alcune precisazioni in merito all'ordine (Executive Order 13959) di delisting emanato per quelle società cinesi che non presenteranno i propri libri contabili, o non rispetteranno i requisti imposti per la permanenza sul listino americano. L'issuer ha infatti intrapreso per tempo l'iter necessario ad escludere da alcuni dei suoi strumenti l'equity inclusa nella blacklist, entro il giorno 11 gennaio (mentre per alcuni prodotti l'esclusione è già avvenuta). La stessa azione è stata intrapresa dagli stessi index provider partner(come ad esempio MSCI CSI e Solactive). L'ETF oggetto di trattazione non deteneva e non detiene ad oggi alcuna posizione interessata dal provvedimento e quindi non prevede alcun ribilanciamento delle posizioni o ottimizzazione a questo fine. Lo strumento, un replicante fisico completo, basa i pesi dei titoli in portafoglio su una semplice meccanica market cap weight e sbarca sul listino di Piazza Affari nella sua classe ad accumulazione dei proventi. L'ETF è disponibile in funzione di una commissione annua stimata allo 0.75%.