Elena Albricci

7 giu 20203 min

La buona politica

La buona politica non ha colore ma sono le persone che fanno buona o cattiva politica. Mi chiederete il perché di questa frase. Molto semplicemente perché sono le iniziative delle persone che fanno parte degli schieramenti politici a fare buona o cattiva politica.

Le scelte che vengono operate quando uno ricopre un incarico istituzionale, nel bene o nel male, sono scelte che dovrebbero riguardare sempre il meglio per il Paese. Non bisognerebbe mai porsi il problema che fare buona politica sia una garanzia solo di uno schieramento politico, ma sarebbe bene prendere per buone tutte le iniziative che anche l’altro schieramento politico fa e cercare di portarle avanti perché buone iniziative fatte da persone competenti, non bisognerebbe mai “cassare” una iniziativa se positiva ma solo per il fatto che fosse stata partorita dallo schieramento politico avversario.

Purtroppo, nella realtà, ciò non accade quasi mai. Una volta scalzato l’avversario in modo democratico, attraverso le elezioni, si fa terra bruciata su tutto ciò che è stato fatto dalla lista avversaria e così succede ogni volta, da qualsiasi parte ci si metta.

Si ricomincia da capo, con perdita di tempo, solo per non dover dire, questo era un progetto che la precedente amministrazione ci ha lasciato e che noi, pur di una diversa parte politica apprezziamo e che facciamo nostro perché è un progetto fatto bene e che non sapremmo fare meglio.

No mai, anzi si preferisce, rinunciare a finanziamenti già ottenuti, per non dover dire o sentirsi dire che quella iniziativa era una iniziativa fatta bene ma da altri.

Siamo molto pieni di noi stessi, non abbiamo l’umiltà di dire che non sono i colori politici che fanno buona o cattiva una idea, ma sono i risultati che si portano a casa a fare della iniziativa una cosa buona o cattiva.

E purtroppo i risultati di quanto sopra evidenziato sono evidenti. Per non farmi tacciare di appartenenza ad uno schieramento politico piuttosto che ad un altro porto ad esempio due realtà diametralmente opposte ma che spiegano bene come siano le persone a fare politica e non i colori.

L’Emilia Romagna da sempre governata dalla sinistra, nonostante una campagna elettorale che non premiava certo la sinistra è riuscita a fare rieleggere il suo candidato. Questo dimostra che il candidato, Stefano Bonaccini non ha operato male nel suo territorio se la gente lo ha rieletto pur appartenendo ad una cordata politica che di certo non brilla in questo periodo, e parlo del PD. Potremmo poi fare tutte le analisi che volete sul fatto che non sia stato eletto con un plebiscito come nelle passate elezioni, ma è stato rieletto per cui tutto si può dire ma non che abbia governato male.

Dall’altra parte, all’opposto, abbiamo un Governo nazionale che ha come unico suo obbiettivo quello di tirare a “campare” e non andare alle elezioni, cercando pure di far condannare l’avversario politico, solo per il fatto che se andassimo a votare Salvini Matteo, il leader vincerebbe.

Mi sovviene una domanda, ma se il popolo, che è sovrano, decide di far governare Salvini, vuol dire che dall’altra parte non hanno governato poi così bene in questi anni il nostro Paese ?

Pertanto, siccome è assodato e spero e credo che nessun uomo con un po' di sale in zucca possa pensare che il bene sta tutto solo da una parte politica e non dall’altra, smettiamola di demonizzare l’avversario e facciamo politica.

Promuoviamo idee, iniziative, programmi da fare e poi facciamoli, vedrete che la gente voterà le persone che per una volta non faranno solo promesse ma realizzeranno quelle promesse al di la dei loro colori, perché diciamocela una volta per tutte, in Italia non c’è più e non ci sarà più nel il Comunismo ne il Fascismo, perché i presupposti storici che ci sono stati per questo oggi non ci sono più.

Oggi c’è solo bisogno di persone che abbiano voglia di fare politica veramente per il bene del proprio Paese ma senza dirlo ma facendolo.

Per fare un ultimo esempio, ho appreso che la Lombardia ha chiuso il suo bilancio 2019 con un attivo di 41 milioni di Euro, se applicassimo alla nostra Repubblica la spesa pro capite lombarda ci sarebbe un risparmio di 70 miliardi l’anno.

Dott. Luca Tironi - Intervalli