Paolo Baruffaldi

1 ott 20211 min

La Cassazione sugli interessi usurari

Con una recente sentenza la Corte di Cassazione ha deciso una questione ritenuta di massima particolare importanza. Secondo la Suprema Corte, la disciplina antiusura si applica agli interessi moratori, sanzionando la pattuizione di interessi eccessivi convenuti al momento della conclusione del contratto quale corrispettivo per la concessione del denaro, ma anche la promessa di qualsiasi somma usuraria sia dovuta in relazione al contratto concluso.

Tra gli altri principi di diritto espressi dalla Corte, emerge quello secondo cui, in corso di rapporto, sussiste l'interesse ad agire del finanziato per la declaratoria di usurarietà degli interessi pattuiti, tenuto conto del tasso-soglia del momento dell'accordo; una volta verificatosi l'inadempimento ed il presupposto per l'applicazione degli interessi di mora, la valutazione dell'usurarietà attiene all'interesse in concreto applicato dopo l'inadempimento. Nei contratti conclusi con un consumatore, inoltre, viene specificato che concorre la tutela prevista dagli artt. 33, comma 2, lett. f) e 36, comma 1, del codice del consumo di cui al d.lgs. n. 206 del 2005. Per quanto attiene l'onere probatorio nelle controversie sulla debenza e sulla misura degli interessi moratori ex art. 1697 c.c., la Corte ha specificato che il debitore, il quale intenda provare l'entità usuraria degli stessi, ha l'onere di dedurre il tipo contrattuale, la clausola negoziale, il tasso moratorio in concreto applicato, l'eventuale qualità di consumatore, la misura del T.e.g.m. nel periodo considerato.