Paolo Baruffaldi

5 apr 20211 min

La firma di un preventivo non perfeziona il contratto

Secondo la Suprema Corte di Cassazione, l’accettazione di un preventivo di lavori non comporta la volontà di aderire a un contratto. La Corte di Cassazione osserva che, in tema di interpretazione del contratto, il procedimento di qualificazione giuridica consta di due fasi, delle quali la prima - consistente nella ricerca e nella individuazione della comune volontà dei contraenti - è un tipico accertamento di fatto riservato al giudice di merito. Costituisce invece, accertamento riservato all'apprezzamento del giudice di merito, il valutare se l'intesa raggiunta abbia ad oggetto un vero e proprio regolamento definitivo del rapporto ovvero un documento con funzione meramente preparatoria di un futuro negozio. La Corte di Cassazione ha pertanto confermato le pronunce di primo e secondo grado. Secondo la Suprema Corte spetta al giudice la valutazione dei presupposti per la sussistenza di un contratto. E’ consuetudine per molte aziende, far firmare dei preventivi, considerandoli dei contratti. Evidentemente il contratto, per essere tale, deve possedere tutti i requisiti richiesti dalla legge.