Elena Albricci

14 apr 20211 min

La nuova proposta di aggiornamento del GDPR

Qualche mese fa abbiamo affrontato il tema di un possibile aggiornamento del Regolamento Europeo 679/2016. Tale aggiornamento era stato richiesto in quanto le innumerevoli interpretazioni avevano vanificato i tentativi di armonizzare la disciplina privacy tra tutti gli Stati membri dell'Unione Europea. Così qualche settimana fa il Rappresentante della Commissione LIBE ha presentato, in assemblea plenaria, una proposta per l'aggiornamento del codice privacy, a due anni dalla sua applicazione. Uno dei primi punti toccati dalla proposta riguarda il rilancio dell'importanza del consenso da parte degli interessati, il preciso obbiettivo di tale revisione è quello di incentivare una maggiore trasparenza ed informazione in merito all'utilizzo dei dati dell'interessato e scoraggiare il consenso c.d. vincolato, in quanto è diventata ormai prassi l'applicazione di sconti o di agevolazioni al fine di ottenere l'erogazione del consenso. Il secondo aspetto, riguarda l'alleggerimento delle disposizioni per le piccole e medie imprese in quanto nel corso di questi 2 anni di applicazione si è potuto riscontrare un onere eccessivo in capo a queste strutture per poter adempiere a tutte le disposizioni del codice. Altro aspetto toccato dalla proposta riguarda la modalità di applicazione delle sanzioni in quanto si è riscontrato un divario tra il numero di reclami e il numero di sanzioni imposte.

Altro fondamentale argomento che sarà oggetto di correzione riguarda la situazione che si sta creando in diversi paesi europei, dove il codice privacy viene utilizzato come strumento di compressione della libertà di stampa, rendendo più complessa e macchinosa l'attività di giornalisti.