La Redazione

16 apr 20212 min

La rinascita economica della Cina

La Cina. Il vero esempio della ripartenza economica. Oggi la Cina ha registrato un record che non si verificava dal 1992: un crescita del +18,3% nel primo trimestre 2021, trainata dalla ripresa della domanda interna ed esterna e dal sostegno del governo alle piccole imprese. Pechino sembra quindi essere tornata sui binari giusti. L'incremento si paragona allo storico crollo dei primi tre mesi del 2020 (-6,8%), quando l'economia cinese fu schiacciata dalle chiusure per il controllo della pandemia di Covid-19, che si è manifestata per prima nel Paese asiatico. Infatti, La Cina, non bene e nel male, è stato il primo Paese a subire l’aggressione del virus Covid 19 ma è stata anche il primo ad uscirne fuori in maniera veloce e rapida. A trainare la crescita è stata la riapertura di tutte le attività avvenuta dopo il capodanno cinese, dopo il quale tutte le attività aperte al pubblico hanno ricominciato ad aprire e funzionare. Il mercato interno, infatti, è l'elemento che più di tutti ha contribuito al ritrovato boom economico cinese e non solo per quanto riguarda i consumi ma anche per quanto riguarda le scelte effettuate dei risparmiatori nazionali. Il popolo cinese si affida quasi sempre al proprio mercato finanziario interno investendo quasi totalmente in quelli che sono i titoli connazionali. In questo modo vi è sempre un grosso afflusso di capitali, a sostegno del corso dei titoli. La seconda economia più forte al mondo, nei primi mesi di questo 2021 ha potuto contare anche su un boom delle esportazioni, che hanno compiuto un balzo del 49% nei primi tre mesi dell’anno, a 710 miliardi di dollari, mentre le importazioni sono aumentate del 28 per cento, a 593,6 miliardi di dollari. “L’economia nazionale ha avuto un buon inizio”, ha affermato il portavoce dell’Ufficio nazionale di statistica Liu Aihua, il quale ha però riportato la crescita a livelli più realistici sostenendo che l'aumento è stato in parte dovuto a “fattori incomparabili, come la bassa cifra di base dello scorso anno e l’aumento dei giorni lavorativi a causa della permanenza delle persone durante le vacanze del Capodanno lunare”. Liu ha aggiunto che la crescita su base trimestrale ha “dimostrato una ripresa costante”. Il portavoce dell’Ufficio nazionale di statistica ha però messo in guardia il suo popolo chiedendo prudenza prima di cantare vittoria poiché il nemico, la pandemia, è sempre dietro l'angolo e ci è ancora grande incertezza a livello mondiale. Uno dei motivi della prudenza è proprio legata alla campagna vaccinale: Pechino, infatti, non può ancora permettersi di abbassare la guardia sanitaria, e si rende conto di essere indietro con la campagna di vaccinazioni: le dosi somministrate in tutto il Paese sono meno di 185 milioni, su una popolazione di 1,4 miliardi di persone. Le autorità sperano di poter concludere l’immunizzazione solo l’anno prossimo, sempre che gli scienziati riescano a migliorare l’efficacia dei vaccini made in China.