Paolo Baruffaldi

4 feb 20212 min

Le sfide dell'Unione Europea del 2021

Le sfide che attendono l’UE nel 2021 sono impegnative. In particolare l’Unione dovrà contrastare l’epidemia favorendo il piano vaccini. Poi dovrà impegnarsi nel rilancio economico degli Stati Membri.

Il Recovery plan degli stati Membri dovrà essere approvato dall’UE e dovrà contenere piani importanti di sviluppo e di investimento.

Il nuovo dell’Unione Europea Inizia con il passaggio della Presidenza dalla Germania al Portogallo.
 
Il 15 gennaio si è tenuta la prima visita ufficiale di Ursula von der Leyen a Lisbona, accolta dal Primo ministro portoghese Antonio Costa, occasione nella quale si è evidenziata la priorità per il semestre appena avviato: un’Europa sempre più giusta, verde e digitale.
 
Tre le priorità principali della nuova presidenza: promuovere una ripresa europea potenziata dalla transizione verde e digitale: sarà concentrata l'attenzione sull'accelerazione della transizione tecnologica e la promozione di una leadership europea nell'economia digitale, nel settore dei dati e nella connettività che possano poggiare sulla valorizzazione di principi etici.
 
Realizzare il Pilastro sociale dell'Unione europea come elemento chiave per garantire una transizione verde e digitale equa ed inclusiva attraverso il sostegno alla creazione di un'Unione Europea della Salute europea della salute, rafforzando la capacità di rispondere alle crisi sanitarie e gli sforzi per produrre e distribuire vaccini sicuri accessibili in tutta Europa e nel resto del mondo.
 
Rafforzare l'autonomia strategica di un'Europa aperta al mondo continuando a rafforzare la sua presenza, promuovendo il multilateralismo e diversificando le partnership globali, in particolare con il vicinato europeo, l'Africa, la regione India-Pacifico e l'intera area transatlantica. Questo obiettivo si inserisce nel quadro degli obiettivi che la Cancelliera Angela Merkel aveva tracciato in un’agenda dominata dalla lotta al Covid-19: vaccinazione di massa - la vera luce in fondo al tunnel; ripresa e resilienza economica anche mediante i fondi di NextGenerationEU, fondamentali alle imprese e conseguentemente funzionali all’incremento dei posti di lavoro; rafforzamento della dimensione sociale europea - focus su solidarietà, multilateralismo, convergenza, coesione e sulle opportunità che l’UE offre alle nuove generazioni.

La presidenza del Consiglio è infatti esercitata ogni sei mesi a turno dagli Stati membri dell’UE.
 
Per garantire continuità nell’agenda europea, la presidenza agisce come un mediatore leale e neutrale ed esercita due compiti principali: presiede le sessioni del Consiglio e le riunioni dei suoi organi preparatori. Organizza inoltre varie sessioni formali e informali a Bruxelles e nel paese che esercita la presidenza di turno rappresenta il Consiglio nelle relazioni con le altre istituzioni dell’UE, in particolare con la Commissione e il Parlamento europeo. La presidenza lavora inoltre in stretto coordinamento con il presidente del Consiglio europeo e l’alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. I Paesi membri si impegnano a seguire i principi tracciati collaborando attivamente a gruppi di tre, chiamati "trio". Il trio di presidenza attuale è formato da Portogallo, Germania e Slovenia.
 
Tale modalità di lavoro è prevista dal trattato di Lisbona del 2009. Al trio spetta tracciare una serie di obiettivi a lungo termine che fungono da guida al programma comune sui temi principali che saranno trattati dal Consiglio nell’arco di 18 mesi. A partire da questo programma, ciascuno dei tre paesi ne stila un altro semestrale più dettagliato.