Danilo Zanni

3 set 20202 min

Puntare sul recupero di Coca Cola

Mentre, ad eccezione dei petroliferi, quasi tutti i principali titoli americani hanno battuto i massimi storici, osserviamo le difficoltà di Coca Cola Company che nonostante il forte recupero è distante ancora un 17% dai valori pre-covid. I problemi non riguardano il settore del Beverage, dove aziende famose come Pepsi e sopratutto Monster hanno fatto numeri da record ma risiede nelle difficoltà dell'azienda a rinnovarsi verso la rivoluzione salutista che coinvolge il mondo alimentare e l'alto debito della compagnia. Il certificato bonus cap su Coca Cola (ISIN IT0005414427), emesso da Banca Imi il 18/06/2020 con scadenza il 21/12/2021, ha una barriera a 35,24, 1 dollaro sopra ai minimi toccati durante il panic selling di Marzo. L'importo alla data di scadenza sarà determinato come segue: se il valore di riferimento finale risulta pari o superiore al livello barriera, l’investitore riceverà alla data di liquidazione un importo pari al 108,85% del prezzo di emissione. o qualora il valore di riferimento finale sia inferiore al livello barriera, l’investitore riceverà alla data di liquidazione un importo legato al valore di riferimento finale. Nonostante le difficoltà precedentemente segnalate, va sottolineato come Coca Cola Company ha sempre avuto un abilissimo management, che ha permesso all' azienda di crescere nel tempo e recuperare da ogni tonfo in borsa sia con un marketing perfetto, sia con acquisizioni mirate. L'azienda non è legata infatti solo alla sua famosissima bevanda, ma possiede Fanta, Sprite, Powerade, Fuz Tea e tra i tantissimi brand anche l'italiana Lurisia, quindi sebbene la maggior parte delle vendite dipende da bibite zuccherate, sta espandendosi in tutto il settore del Beverage e in un periodo di crisi come questo potrebbe mirare ad altre acquisizioni chiave per il futuro, inoltre è in atto un grosso piano di esuberi per diminuire i costi.