Paolo Baruffaldi

27 gen 20212 min

Sanzioni dell’Antitrust per fatture di energia prescritte

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato per complessivi 12,5 milioni di euro alcune importanti società fornitrici di energia. La sanzione è stata decisa in base alla Legge di Bilancio 2018 che ha introdotto la possibilità, per i consumatori, di eccepire la prescrizione biennale dei crediti vantati dagli operatori del settore energetico in relazione ai consumi di luce e gas pluriennali fatturati tardi, salvo in caso di “accertata responsabilità” degli utenti medesimi.

Dopo l’entrata in vigore di questa disciplina, numerosi consumatori hanno segnalato all’Autorità il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione biennale da parte delle società sanzionate, cui è seguito l’ingiustificato pagamento di crediti prescritti. In moltissimi casi le società addebitavano agli utenti la responsabilità della mancata lettura dei contatori a fronte dei tentativi di lettura dichiarati dal distributore. Tuttavia, spiega ancora l’Antitrust nel comunicato con il quale ha pubblicato la sanzione, tali tentativi non solo non erano documentati, ma spesso erano smentiti dalle prove fornite dai consumatori, anche in sede di conciliazione: ad esempio l’accessibilità del contatore o la presenza in casa dell’utente, di suoi congiunti o del portiere dello stabile al momento del presunto tentativo di lettura del contatore.

L’antitrust ha inoltre accertato che i gestori addebitavano immediatamente gli importi fatturati prescritti a utenti che avevano la domiciliazione bancaria.

La normativa in materia imponeva peraltro ai fornitori di segnalare all’utente l’intervenuta prescrizione della fattura.

Le società fornitrici hanno fatto sapere di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa primaria e regolatoria di riferimento, riconoscendo il diritto dei consumatori ad ottenere la prescrizione delle fatture, in conformità alle regole introdotte dal legislatore nel 2018 e successivamente modificate a partire dal 2020.

in particolare le società fornitrici ritengono “che l’interpretazione e l’applicazione delle norme, così come definite nel corso dell’istruttoria dell’Autorità, rischino di attribuire alla nuova disciplina in tema di prescrizione un’efficacia retroattiva o in contrasto con i principi costituzionali”. Secondo la società energetica questa decisione rischia di creare un precedente e per questo motivo “si riserva sin d’ora ogni azione a propria tutela, confidando di poter dimostrare la piena legittimità e correttezza del proprio operato nelle successive fasi di giudizio.