I dati sull’occupazione nell’emergenza sanitaria
Secondo uno studio della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, rispetto ad una platea di oltre 22,4 milioni di occupati, nel mese di marzo 2020, quasi 9,5 milioni (pari al 42,2% del totale) sono stati impossibilitati a lavorare. Al Sud si ha la maggiore concentrazione di disagio. I maggiormente colpiti, tra i lavoratori dipendenti temporaneamente senza lavoro, i monoreddito, pari al 49,6% (contro il 35,2% dei residenti del Centro e il 34,3% del Nord Italia). I provvedimenti relativi al lockdown per fronteggiare l’emergenza sanitaria hanno esposto a maggiore rischio proprio i lavoratori meno qualificati e a più basso reddito mentre i lavoratori più qualificati hanno potuto contare potuto contare sulla continuità lavorativa tramite smart working.
