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Cripto valute e ETF: entro il 15 il verdetto in “appello” sul prodotto dei Winklevoss mentre la SE


L’offensiva delle cripto valute alla conquista della liquidità dei mercati regolamentati non si arresta, anzi entra nel vivo. Mentre ancora si attende il verdetto SEC sulla proposta di quotazione di un ETF sul Bitcoin formulata da Grayscale, e la stessa commissione diffonde un comunicato in cui si definisce “in fase di valutazione” su una proposta ETF costruita su Ethereum, torna sotto i riflettori anche la proposta Bitcoin targata Winklevoss. In data 24 aprile, la Securities and Exchange Commission aveva approvato la proposta di revisione avanzata dalla Bats Exchange circa la decisione della commissione di non consentire la quotazione del primo ETF legato al Bitcoin sul circuito BZX (datata il 10 marzo scorso). La proposta, avanzata congiuntamente dalla borsa valori azionaria alternativa di proprietà della Chicago Board Options Exchange e dai fratelli Winklevoss, titolari della borsa valori Bitcoin e Ethereum chiamata Gemini, era stata rifiutata principalmente in funzione dei timori che la SEC aveva esposto riguardo le problematiche legate alla sicurezza nella struttura sottostante la cripto valuta che la renderebbero vulnerabile, come peraltro già accaduto, ad episodi di manipolazione e vere e proprie frodi. Anche evidenti incompatibilità con i criteri di sorveglianza attualmente applicati avevano sostenuto la decisione della commissione di vigilanza: qualsiasi approvazione avrebbe infatti comportato una revisione della normativa. La proposta avrebbe dato vita ad un ETF strutturato come un tradizionale Delaware Trust negoziato sulla BZX con sottostante il prezzo del Bitcoin come elaborato da Gemini (con un valore per quota di 0.01 Bitcoin). Inizialmente, la proposta dei Winklevoss era stata costruita per una quotazione dell’innovativo prodotto al NYSE Arca, il mercato tradizionale per questo tipo di strumenti, ma la natura alternativa dello strumento aveva poi portato ad optare per una piattaforma di negoziazione altrettanto innovativa come appunto la BZX, ormai consolidata negli Stati Uniti e presente anche in Europa da diversi anni. Difficilmente il NYSE avrebbe proposto formalmente una revisione della decisione presa dalla SEC come ha invece fatto la Bats Exchange….. In questi giorni, la SEC, sta valutando anche l’approvazione e la quotazione proprio al NYSE di un altro ETF, anch’esso basato su una cripto valuta, in questo caso Ethereum, e anch’esso strutturato come un Delaware Trust. Ethereum quota già presso Gemini stessa, prima borsa autorizzata a livello mondiale (dalla NY State Department of Financial Services) alla trattazione della valuta da maggio dello scorso anno. Questa cripto valuta, che oggi rasenta i 100 dollari, è basata, come il più noto Bitcoin, su una blockchain network ed è già disponibile sul mercato dei fondi con l' Ethereum Classic Investment Trust (attivo dal marzo scorso) di Grayscale , società che da anni quota anche il Bitcoin Investment Trust e che, come sopra ricordato, attende anch’essa il verdetto SEC per trasformare proprio questo suo prodotto Bitcoin in un ETF.

Le differenze tra Ethereum e Bitcoin, senza prendere in esame quelle propriamente tecniche, sono riconducibili innanzitutto al fatto che mentre il Bitcoin è, almeno nelle intenzioni, una criptocurrency pura e alternativa alle tradizionali valute, Ethereum (spesso abbreviato Ether) è piuttosto strutturato come un metodo di pagamento utilizzato all’interno di un network, “l’Ethereum network”, e pertanto, a differenza del Bitcoin, non è di per sé un “contenitore di valore”in senso stretto. Mentre il Bitcoin è quindi più “versatile”in prospettiva in quanto cripto valuta pura, ma è spesso considerato una commodity oltre che ancora immaturo, Ethereum è forse già oggi meglio strutturato per essere impiegato a livello pratico come metodo di pagamento. Non a caso Ethereum gode anche dell’appoggio di un consorzio di società di primaria importanza denominato Enterprise Ethereum Alliance che si propone di sostenere lo sviluppo di questo metodo di pagamento virtuale: fanno parte del consorzio , che ormai conta oltre 30 componenti, anche Microsoft, JPMorgan Chase, Intel, Accenture, UBS, Thomson Reuters, ING, Santander, Credit Suisse, BNY Mellon, CME Group (che già lavora con molte borse Bitcoin e ha già lanciato indici e prodotti dedicati). Altra questione di assoluta rilevanza che andrà ad influenzare le decisioni SEC saranno le decisioni già prese da altre autorità di vigilanza come la stessa New York State Department of Financial Services che già regola Ether su Gemini. Tuttavia, anche continuare a sostenere limiti di sicurezza nelle negoziazioni di un prodotto quando questo è proposto da un operatore autorizzato come la Bats Exchange, oltre che da Gemini, anch'essa già autorizzata a trattare Ethereum, potrebbe diventare problematico per la SEC.


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