top of page

Cultura è salute e benessere


Le disuguaglianze in ambito sanitario si combattono anche grazie alla partecipazione e alla pratica di arte e cultura. Se n’è parlato ieri nel tardo pomeriggio a Trentom all’ Ex Convento Agostiniani, sede OCSE, durante l’incontro "Cultura, salute e benessere", curato da OCSE LEED per lo Sviluppo Locale, TSM – Trentino School of Management, servizio attività culturale della Provincia autonoma di Trento.

Il confronto, moderato da Stefano Barbieri, capo del Centro OCSE LEED di Trento, ha coinvolto Paolo Grigolli, direttore Trentino School of Management, Annalisa Cicerchia, direttrice OIS - Osservatorio Internazionale della Salute, Luca Dal Pozzolo, responsabile ricerca e consulenza della Fondazione Fitzcarraldo e responsabile scientifico dell’ Osservatorio culturale del Piemonte, Ola Sigurdson, professore di Filosofia e Teologia, direttore Centro per la Cultura e la Salute dell’Università di Göteborg.

La 12a edizione del Festival dell’Economia di Trento apre il dibattito alla cultura come importante fattore di stimolo per una vita sana e per l’elaborazione di strumenti alternativi a favore di pratiche mediche, sociali, assistenziali. Cultura come fonte di benessere psico-fisico, arte e creatività per nuovi approcci terapeutici, miglioramento dello stile di vita grazie alla fruizione di musica, teatro, arte e danza, queste le tematiche che hanno animato la discussione e coinvolto il numeroso pubblico in sala.

Ola Sigurdson ha aperto il ragionamento dando delle definizioni a supporto della correlazione fra salute e cultura: “la salute è multidimensionale nel senso che coinvolge lo spirito, la mente, il corpo, mentre cultura è la somma dei valori e delle abitudini significative per una comunità”. Già nel Medioevo le specifiche farmaceutiche contemplavano terapie per lo spirito. La modernità deve puntare sempre di più all’interdisciplinarietà attraverso pratiche terapeutiche basate sulla cooperazione di professionisti di ambiti diversi. Il Centro per la Cultura e Salute dell’Università di Göteborg si basa proprio sulla collaborazione di professionalità complementari. La partecipazione diretta alle varie manifestazioni artistiche ha effetti positivi sullo stato di salute delle persone, trent’anni di Osservazioni da parte dell’OIS lo confermano. La difficoltà riscontrata nell’elaborazione dei dati per giustificare nuove politiche a sostegno di questa tesi è insita nella natura poco controllabile e quindi incerta delle pratiche artistiche che aprono quindi a nuovi sistemi di analisi prettamente qualitative. In base ad analisi ISTAT sulla salute percepita degli italiani, il 66% delle persone che svolgono inattività culturale - il 30% degli Italiani – dichiarano stati di salute cattiva o molto cattiva, il 10% coloro che affermano avere un’intensa attività culturale. La sfida e l’impegno dell’OIS è puntare su analisi quantitative a supporto della correlazione cultura/salute. “Il malessere è dovuto alla rottura dei rapporti sociali”, ha esordito così Luca Dal Pozzolo, che ha spiegato come “le Istituzioni culturali hanno un compito molto importante, attraverso la loro attività, agli stimoli e alle motivazioni che regalano possono lavorare sulla prevenzione ospedaliera e sull’assistenzialismo”. Molti gli esempi in Piemonte portati alla luce come case history: "l’Ospedale Sant’Anna ha invitato artisti e architetti a migliorare 20 locali, altri 10 in cantiere, adibiti ai degenti, ma anche 'Vitamine Musicali, sempre al Sant’Anna, progetto grazie al quale attraverso la musica si alleviano i sintomi da stress dei medici, oppure 'Nato Cultura' un passaporto valido un anno a tutti i neonati per incentivare la frequentazione dei musei alle famiglie e ai bambini di giovanissima età, programmi rivolti alle donne rifugiate dove i Musei sono fonte di integrazione e conoscenza. Questi sono solo degli esempi - ha aggiunto Dal Pozzolo - per far capire che

parlare di cultura in certi ambiti non è new age, ma vuole dire costruire nuovi ragionamenti". Infine Paolo Grigolli nel rivolgersi ai policy makers, ha concluso: “Non è una questione di budget, economia, bilanci ma di pensare al futuro”.


Post correlati

Mostra tutti

Dalla rete

Questo canale aprirà presto!
President Lagarde presents the latest monetary policy decisions – 11 April 2024
13:11
Da L’Avventura della Moneta a MUDEM: oltre 16.000 grazie!
02:00
Banca d'Italia - Eurosistema

Da L’Avventura della Moneta a MUDEM: oltre 16.000 grazie!

C’è ancora tempo, fino al 28 aprile, per visitare L’Avventura della Moneta, la mostra immersiva anteprima di MUDEM, il futuro Museo della Moneta- Banca d’Italia in corso al Palazzo delle Esposizioni di Roma. La mostra, ideata da Paco Lanciano e Giovanni Carrada per la Banca d’Italia, ha ricevuto oltre 16.000 prenotazioni, è stata visitata da più di 7.000 studenti ed è stata accompagnata da ben 20 eventi. MUDEM ha organizzato visite dedicate alle scuole primarie e secondarie e realizzato 68 attività educative, grazie alla collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, il CNR, l'Opera Nazionale Montessori e il Dipartimento Circolazione monetaria e pagamenti al dettaglio della Banca d’Italia. Nel ciclo di incontri Dopo l'avventura, esperti e accademici hanno approfondito i temi della mostra con le loro ricerche e spunti originali. Il Museo della Moneta ha intrapreso un lavoro di co-progettazione e sperimentazione per l'accessibilità della mostra e del museo. È stato realizzato un percorso tattile e multisensoriale che ha reso accessibili alle persone cieche e ipovedenti le prime tre sale della mostra. Per le persone sorde sono stati progettati dei supporti nella Lingua dei segni italiana: tablet con video in LIS e smartglasses con sottotitoli per visitare l’intero percorso. Questo video è un ringraziamento a chi finora ha seguito MUDEM e a chi si sintonizzerà sulle sue frequenze nei prossimi mesi. …Il viaggio è solo all’inizio!
Non ci sono eventi in programma
bottom of page