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Salute 4.0, la medicina digitalizzata ci migliorerà la vita


La strada verso la digitalizzazione in sanità è praticamente segnata. La sfida, piuttosto, è riuscire a migrare verso un nuovo modello di medicina digitale, più vicina al paziente e a sfruttarne al meglio le opportunità offerta dalle nuove tecnologie. In questo contesto, occorre lavorare per ridurre al minimo i rischi di abusi, soprattutto per quanto riguarda l’accesso e l’utilizzo dei dati sanitari, i più sensibili nel panorama digitale. Della salute 4.0 si è parlato nel pomeriggio di oggi al Festival dell’Economia, dove si sono confrontati i due direttori delle Aziende sanitarie di Trentino (Claudio Dario) ed Alto Adige (Thomas Schael), oltre a Bernhard Günter, esperto internazionale in sistemi sanitari mitteleuropei.

La digitalizzazione aiuterà a ridurre i livelli di disuguaglianza in sanità, diventando un beneficio per tutti e non solo per pochi. Ne sono certi i direttori delle aziende sanitarie di Trento e Bolzano, guardando anche all’esperienza dei paesi tedeschi. Dalla situazione attuale parte Thomas Schael (Sudtirolo) che cita il cavallaio della trafila ai centrali automatici o i costi esorbitanti delle assicurazioni a copertura dei possibili errori umani compiuti dai medici. “Siamo una Paesi di vecchi - aggiunge Schael - e ben presto faremo fatica a trovare professionisti in grado di far fronte alle richieste di assistenza sanitaria. Il passaggio al sistema digitale è scritto, non eludibile. Noi siamo chiamati a governarlo al meglio”. La medicina analogica si porta appresso un sistema superato, soprattutto se paragonato alla vita quotidiana delle persone (quindi pazienti) che oramai hanno imparato ad utilizzare la tecnologia nelle attività più disparate.

“I dati sanitari - sottolinea Claudio Dario, direttore a Trento - vanno aperti ai clienti. Le barriere in ingresso vanno tolte. L’accesso ai propri dati sanitari è fondamentale e facilita il rapporto con i pazienti”. Certo, il problema sicurezza è reale ma - fa capire Dario - le tecnologie adeguate esistono e i benefici sono di gran lunga maggiori delle criticità: “Servono regole comuni per garantire anche un’equità di trattamento dei dati”.

Altro beneficio garantito dalla digitalizzazione concerne la tracciabilità del servizio con la possibilità di misurare la qualità. Il mondo tedesco, raccontato da Bernhard Günter, ha imboccato da tempo la via dell’innovazione tecnologica in sanità per aumentare gli standard qualitativi e ottimizzare i costi. “Germania, Austria e Germania - spiega Günter - stanno da tempo lavorando sulla digitalizzatine dei dati che garantisce sicurezza nella raccolta, gestione, fruizione ed archiviazione delle informazioni. Il digitale comporterà dei cambiamenti di abitudini da parte dei cittadini, ad incominciare dalla consapevolezza della privacy e dal trattamento dei big data”. L’intelligenza artificiale e ancora big data stanno diventando una risorsa indispensabile per la ricerca in campo sanitario. “L’obiettivo - ha concluso Günter - è di raccogliere ed analizzare il maggior numero di informazioni dal sistema sanitario per realizzare un nuovo modello di sanità in grado di migliorare la salute della gente”.


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