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Le grandi compagnie telefoniche non rispettano la legge che tutela i cittadini contribuenti


Nell'articolo precedente, ho parlato, con ragione, del fallimento della legge Bersani approvata dal Parlamento Italiano il 2 aprile 2007, la legge n. 40 che disciplina sul piano tecnico-giuridico la materia della telefonia.

Nei giorni scorsi, il Presidente dell'Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni (AGCOM) ha chiesto al Governo un intervento legislativo.

Infatti, come andiamo sostenendo da tempo, le grandi compagnie telefoniche non rispettano assolutamente la legge.

Sono arroganti, aggressive e irrispettose delle regole. Spesso e volentieri la truffa è diventata la loro regola. È assurdo ma vero!

È un “fenomeno” grave e preoccupante e non riguarda solo le famiglie, ma anche le imprese, gli studi professionali.

Ma uno Stato di Diritto, come il nostro, non può, e non deve vivere in questa situazione.

Essere “ostaggio” di gruppi di potere che non rispettano la democrazia in un settore dove le comunicazioni sono decisive e fondamentali.

Ma viene da chiedersi: come può, uno Stato, non garantirsi su un settore così delicato e vitale per il Paese?

A questo interrogativo il mio pensiero va ad un'azienda pubblica delle telecomunicazioni capace di influenzare e regolamentare tutto il settore.

Noi non possiamo essere in balia permanente di un mare tempestoso dove non si riesce a navigare.

Il Paese Italia ha bisogno di tranquillità e di certezze e gli strumenti legislativi, per darseli, li ha. È tempo di introdurre, nel corpus legislativo, una parte che riguardi il penale e la certezza della pena. Non può essere che proprio in un settore così delicato si siano create delle “armate brancaleone” con la testa in Italia e il corpo in altri Paesi, comunque fuori dall'Italia.

Siamo di fronte ad un caos irresponsabile e sciagurato, gli effetti negativi li scopriamo ogni giorno.

Una siffatta situazione non ha senso di esistere e nel “sentire” della gente è irreale e anomala.

Ed è lo Stato, con le sue istituzioni che deve intervenire a “sanare” la situazione.

Purtroppo siamo di fronte ad uno Stato debole (e arrendevole) i cui vuoti vengono, con maggiore frequenza, “interpretati” dalla magistratura.

La gestione politica del Paese diventa sempre più difficile a tutti i livelli.

Ma in questa informazione primeggia su tutto la “truffa geniale” costruita da un primario marchio a danno delle centinaia di migliaia di utenti del servizio telefonico fisso.

Infatti, l'operatore ha adottato un meccanismo che, in un anno riesce a fare 13 mesi (e non 12) la sua bolletta telefonica.

Dai due mesi prima, ora le fatture arrivano qualche giorno prima della fine del mese.

In un anno fatto di 12 mesi, incassa da milioni di utenti 13 mesi di soldi con le sue fatture. E bene ha fatto il presidente dell’AGCOM a chiedere l'intervento urgente del Governo per eliminare questa truffe attraverso una apposita e severa legge in grado di punire tutte le truffe di qualsiasi tipo che compiono gli operatori telefonici.

Infine, l'ultima novità, negativa, è il raddoppio del costo del noleggio mensile degli apparecchi telefonici fissi chegli utenti usano in casa o sul lavoro. È davvero una cosa vergognosa.


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