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A-Shares: MSCI rispetta la tabella di marcia e rilancia sull'equity continentale cinese, anche m


A maggio le A-Shares di Shenzhen e Shanghai entrano nei principali indici del provider mentre una gamma dedicata amplia da subito l’accessibilità del mercato, questa volta anche mid cap

MSCI ha recentemente annunciato che il processo di inclusione delle A-Shares cinesi nei suoi indici di punta che includono il gigante asiatico, ossia MSCI ACWI, MSCI Emerging Markets, MSCI China e MSCI Asia Ex Japan, procede senza ripensamenti verso la data prevista, maggio 2018. Entrando più nel dettaglio, il noto index provider, valutando anche l’andamento dei Provisional Indexes (indici di prova per valutare l’impatto delle A-Shares nei vari indici geografici), conferma anche l'intenzione di limitare a circa 200 il numero delle azioni cinesi on-shore incluse nei principali benchmark. Il fattore di inclusione di queste azioni si attesterà dunque ad una quota molto esigua del mercato considerato che, con oltre 7.5 mila miliardi di dollari, quello delle A-Shares si distingue per essere il secondo mercato dell'equity a livello globale (dopo quello statunitense). Tra maggio e agosto 2018, il processo di inclusione in due fasi necessario per ottemperare alle limitazioni di trading imposte dalle autorità cinesi, porterà infatti nel portafoglio degli indici solo un contenuto 5% del mercato, senza alcuna variazione rispetto a quanto preventivato lo scorso anno. L’impatto dell’inclusione sui principali indici sarà dunque, almeno inizialmente, molto limitato se si pensa che le azioni continentali conquisteranno un modesto 0.73% dell’indice Emerging Markets (a danno di paesi con minori prospettive) all'interno del cui portafoglio Pechino conta già per quasi il 30% degli assets. L'indice ACWI vedrà la presenza del gigante asiatico per oltre il 3.2% ( 0.1% A-Shares) mentre esporsi all’ MSCI Asia Ex Japan, con la Cina già al 32.66%, comporterà investire nell'equity del mainland cinese una quota dello 0.83% del portafoglio. MSCI China Index amplierà notevolmente il numero dei suoi componenti passando dai circa 152 titoli oggi in portafoglio fino a 401 dopo l'inclusione. Un fattore d' inclusione tanto ridotto a fronte di un mercato tanto esteso si spiega con la particolare natura di questo, un contesto nel quale volatilità e sospensioni sono all’ordine del giorno, riducendo l’appetibilità dell’investimento non solo in termini di rischio ma pure di effettiva negoziabilità dei titoli. MSCI, che già un anno fa aveva spiegato il suo cauto approccio a questo mercato proprio sulla base di queste considerazioni, conferma di conseguenza anche l’intenzione di limitare il campo d’ inclusione alle sole large cap, certo meno volatili e il mantenimento di vincoli all'inclusione finalizzati proprio a estromettere (o nemmeno considerare) titoli che mostrano sospensioni troppo frequenti. Va anche considerato che la scelta di includere una quota eccessiva di A-Shares, o addirittura una componente di mid cap A-Shares, avrebbe potuto non incontrare il favore degli investitori. Si tratterebbe di un problema di assoluta rilevanza se riguardante indici, nelle loro varie derivazioni, tra più investiti a livello globale in quanto potrebbe costringere ad esempio molti ETF a cambiare sottostante per non vedersi a breve costretti ad investire anche in titoli non desiderati, con limitata o comunque non sufficiente negoziabilità. Volendo mantenere la massima cautela sulla composizione degli indici più importanti ma nel contempo muoversi per tempo nello sfruttare le possibilità offerte da questi titoli, MSCI ha dunque optato per il lancio di prodotti dedicati offrendo oggi dodici nuovi indici,e includendo, tra l'altro, anche soluzioni mid cap:

Gamma A-Shares cinesi (in USD) che rispettano i vincoli di eleggibilità del programma Stock Connect

MSCI China A Index (large e mid cap) MSCI China A Large Cap Index MSCI China A Mid Cap Index

Gamma studiata per gli investitori locali (mainland della Cina) in RMB

MSCI China A RMB Index (large e mid cap) MSCI China A Large Cap RMB Index MSCI China A Mid Cap RMB Index

Se si desidera investire (in USD) su tutta la gamma equity cinese (A‐Shares, B‐Shares, H‐Shares, Red‐chips, P‐ chips e foreign listings ) quotata a Hong Kong, Shanghai, Shenzhen o al di fuori della Cina selezionando la capitalizzazione desiderata

MSCI China All Shares Large Cap Index MSCI China All Shares Mid Cap Index

Se si vuole invece investire in small e mid cap all'interno degli universi di H-Shares, B-Shares, Red chips e P chips

MSCI China All Shares SMID Cap Index

Se si desidera investire (in USD)nella sola componente A Shares presente nella gamma MSCI China All Shares sopra vista ma senza i vincoli di eleggibilità dello Stock Connect previsti da MSCI China A Index e derivati

MSCI China A International Large Cap Index MSCI China A International Mid Cap Index MSCI China A International SMID Cap Index

Vale la pena ricordare che, a differenza delle azioni già quotate a Hong Kong, l’estensione dello Stock Connect porta sul mercato internazionale anche titoli strettamente connessi alla crescita interna, dinamica oggi certo di grande interesse. Si tratta di azioni per larga parte in mano ad investitori individuali per le quali l’apertura ad un pubblico internazionale e istituzionale potrebbe costituire la svolta verso una futura maggiore stabilità dei prezzi. I flussi in ingresso previsti sull’equity onshore sano stati quantificati, allo stato attuale dell’inclusione, in circa 12 miliardi di dollari ma una volta che il mercato sarà pienamente incluso tra le alternative d’investimento considerate dagli indici (un processo che potrebbe durare anche diversi anni) si stimano inflows per oltre 2.5 mila miliardi di dollari.

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