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Codice del Consumo: chi lo conosce?


In un recente articolo che ho letto sulla pagina di Reggio di un quotidiano mi hanno colpito alcune affermazioni che, se non vengono chiarite, creano maggiore confusione e favoriscono i truffatori di qualsiasi tipo. E' risaputo che viviamo una fase difficile dove prevalgono più la confusione e l'imbroglio e sempre meno la chiarezza e il diritto. E ciò si manifesta anche attraverso le comunicazioni telefoniche, che sono uno strumento formidabile per fare truffe di qualsiasi tipo. Ma, al riguardo, è bene precisare che se un contratto viene fatto per telefono non ha alcun valore giuridico. E, se fosse necessario andare in tribunale, occorre sempre un contratto sottoscritto dalle due parti: l'operatore telefonico e l'utente. Purtroppo è invalsa una forma mentale, non suffragata da alcun testo giuridico, che considera l'effimero (il nulla) come un diritto dando più valore alle cose chieste e dette per telefono rispetto alla precisa volontà delle due (o più) parti e al valore scritto delle cose che intendono, nella chiarezza, scrivere, leggere e firmare. Per fortuna che esistono i tribunali e che, in uno "Stato di diritto", assolvono al loro fondamentale compito.

Mi rendo conto che scrivere per aiutare i cittadini a comprendere meglio certe cose è sempre più difficile. Ma questo deve essere il compito di chi intende aiutare a tutelare meglio diritti e i doveri dei cittadini. Occorre, però una consapevolezza: per fare ciò è necessario leggere e studiare. E questo è il male del nostro tempo! Sempre meno si legge. sempre meno si studia. Sempre più il cittadino agisce in base al "sentito dire" e sempre più il diritto si trasforma in una truffa.

Penso, in questo caso, ad una significativa miglioria apportata al "CODICE DEL CONSUMO" (che è un'importante normativa europea) che nel febbraio 2014 con il decreto legislativo 21 si è arricchito di tante pagine in più, in quanto è stato rafforzato ed esteso il diritto dei contratti a distanza, fatti fuori dai locali commerciali. Ciò non riguarda solo la figura del consumatore, ma pure quella dell'utente, di chi sottocrive un contratto per un servizio di luce e gas o per un servizio telefonico o altro ancora.

Quest'ultima e innovativa parte del "CODICE DEL CONSUMO" molti non la conoscono ... e tantissimi (compresi gli avvocati) non hanno mai letto il Codice. Questa è la mia convinzione che, ahimè, trova conferma nelle cose che leggo e nei tanti racconti dei cittadini che si rivolgono a noi per avere l'assistenza ai loro bisogni di tutela. E quanto affermo ciò penso ai tantissimi colloqui che i cittadini hanno con chi intende vendere a loro dei servizi di qualsiasi tipo. Non c'è assoluta preparazione e "l'ignoranza" prevale sulla conoscenza del diritto nella materia in questione. Ma, su tutto, ciò che più amareggia è la mancanza di una "CULTURA SINDACALE" che riguarda anche, e proprio, i sindacati e le associazioni dei consumatori.

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