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ETP: in Europa la MIFID II svela una liquidità quattro volte superiore a quella conosciuta


La direttiva MIFID II mostra il vero volto degli ETP: l'OTC porta in dote una liquidità quasi quattro volte superiore e il Bloomberg ETF Aggregate Volume feed è oggi il primo indice in grado di seguirne l'evoluzione per singolo prodotto.

La trasparenza è sempre stata uno dei cardini sui quali il regolatore europeo ha inteso costruire l'impianto normativo finalizzato alla realizzazione di un mercato quanto più possibile omogeneo e, in prospettiva, unito mercato Europeo per gli strumenti finanziari. Limitando il campo di analisi ai soli ETP, uno dei limiti principali era costituito da un peculiarità che contraddistingue da sempre il mercato dell'Unione rispetto al modello di riferimento statunitense: un peso dell'OTC esteso fino al 70% dei volumi di negoziazione. L'interesse istituzionale per gli ETP non è certo un mistero, un problema ma una tale concentrazione degli scambi su mercati “non regolamentati” e quindi comunque meno trasparenti di quelli borsistici, ha da sempre limitato gli strumenti di indagine e prevenzione a disposizione delle autorità di vigilanza quanto l'espansione dello stesso mercato ETP. Il fatto che la più rilevante porzione dei volumi di negoziazione venisse celata dietro transazioni che, de facto, non venivano registrate e quantificate, non aveva infatti finora permesso a questi strumenti di mostrare i loro reali livelli di liquidità. Oggi, invece, gli obblighi di disclosure pre e post trading inclusi nel comparto normativi MIFID II portano in luce ogni singola negoziazione avvenuta OTC e pertanto svelano i reali volumi di scambio che si originano tra istituzionali via ETF, ETC ed ETN. Questa rivoluzione si verifica proprio in concomitanza con un sempre maggiore interesse degli investitori retail verso l' impiego degli ETP per posizionamenti anche a medio lungo termine e con una conseguente riscoperta delle alternative fixed income, un'assoluta novità che richiede però maggiore attenzione alla qualità dello strumento nel contesto di un mercato che segna nuovi record anche per il numero di delisting motivati dalla concentrazione verso le migliori alternative disponibili.Ma a quanto ammonta realmente questa liquidità "celata"? BlackRock, indiscusso leader di mercato con la gamma iShares, quantifica in due trilioni di EUR il volume scambiato per l'anno appena trascorso portando in luce una liquidità che per la gamma iShares si rivela quadrupla rispetto ai 500 bilions EUR rilevati sui soli circuiti borsistici regolamentati (AUM a quota 700 miliardi di EUR). Ma non solo. BlackRock informa anche in merito ad un significativo aumento dei volumi sugli stessi circuiti di borsa quantificando il progresso intorno al 30% annuo nel 2018. I dati sulla crescente liquidità sono ulteriormente confermati da un sempre crescente numero di market makers che decidono di partecipare alle negoziazioni della gamma dell'issuer con base a New York ( più 25% annuo). Sorge spontaneo chiedersi quando sarà disponibile un servizio organizzato che consenta all'investitore di valutare correttamente il reale volume di questi scambi aggregando le informazioni raccolte su entrambe le piattaforme, sia OTC che borsistiche, per singolo ETF . La sfida, primariamente tecnologica, ha suscitato l'interesse degli info providers e sembra avere ha già un vincitore. Dalla partnership tra i leader europei del settore ETP (la stessa iShares ma anche Invesco, SPDR, Lyxor e DWS Xtrakers) e Bloomberg (con il supporto di Citi) nasce infatti il Bloomberg ETF Aggregate Volume feed , un servizio che propone (daily) agli utilizzatori della piattaforma una media dei volumi negoziati negli ultimi 90 giorni per singolo ETP, aggregando, appunto, i dati disponibili su circuiti borsistici ed OTC.


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