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Nasce la versione ESG dell'indice S&P 500: ad UBS l'esclusiva europea per un nuovo ETF


Il noto S&P 500 diventa sostenibile e si propone ad investitori e analisti sotto una nuova veste, più attenta alle caratteristiche ambientali, sociali e di governance esplicitate dalle sue componenti. La versione ESG dell'indice più famoso al mondo ha debuttato a fine aprile quale capofila di un'intera gamma (S&P DJI ESG Scores ) che il noto provider americano, primo tra gli indipendenti, intende presto ampliare con alternative ESG in grado i sintetizzare anche le più ricercate performance regionali e single country.

Non si tratta certo del primo indice sostenibile dello storico provider statunitense (anzi, la gamma Dow Jones Sustainability Indices (DJSI), lanciata ormai nel 1999, fu il primo lungimirante esempio di questo approccio), ma certo della più moderna ed articolata proposta sul tema da parte del provider in quanto basata su una selezione ESG completa, basata quindi su un sistema di rating e scoring per singolo titolo, questa resa possibile grazie alla partnership con la divisone di Robeco SAM , specializzata in campo indexing ESG. L'indice non si limita quindi alla semplice esclusione di alcuni settori (principalmente tabacco e armi controverse ) o titoli che evidenzino bassa compatibilità con i Global Compact Principles delle Nazioni Unite, come invece prevede la maggior parte dei benchmark sostenibili meno recenti, ma svolge questa esclusione solo come primo step, antecedente ad una più approfondita valutazione che porterà “SAM” ad eliminare i titoli con i più bassi posizionamenti ESG mantenendo per ogni GICS Industry un'esposizione ad almeno il 75% della capitalizzazione aggiustata per il flottante. Il sistema di pesatura, in questo caso, è poi affidato ad una tradizionale logica market cap weighted sempre con obbiettivo implicito di mantenere le caratteristiche di rischio rendimento osservabili sul famoso parent index. Per ottenere un sistema di pesatura basato anche sullo scoring ESG rilevato nell'analisi è possibile fruire di una gamma dedicata e più specifica, abbandonando però, in questo caso, le caratteristiche di rischio e rendimento del parent index. La scelta di immettere sul mercato questa nuova gamma prodotto trova certo il favore degli issuers di ETF, sempre più attivi nella ricerca di soluzioni di indicizzazione rule based che siano in grado di sostenere il diffondersi dei replicanti anche in qualità di investimento CORE .

Pertanto, non dovrebbe stupire l'accordo di licenza esclusiva per l'Europa stipulato con UBS Asset Management per l'impiego di questi indici, issuer che, come recentemente dichiarato, punta a diventare il primo provider al mondo per l'investimento finanziario sostenibile (primato già raggiunto in Europa con il 35% degli asset investiti secondo principi di sostenibilità). Specificatamente pensato , come l'intera nuova gamma S&P DJ, per un impiego in qualità di sottostante ETF, il nuovo indice è stato infatti scelto dall'asset manager come benchmark per il nuovo UBS S&P 500 ESG UCITS ETF (hedged to EUR) (IE00BHXMHQ65), un ETF a replica fisica ed accumulo dei proventi da pochi giorni sbarcato sul listino di Piazza Affari ( TER annuo pari a 22 punti base).


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