Italia: meno tonica dell'UE
Le stime della Commissione UE vedono il nostro paese come quello meno tonico del vecchio continente. Ma non solo a livello di crescita economica. Siamo insomma il fanalino di coda, ancora una volta. (…) La Commissione Ue lascia invariate le stime sulla crescita italiana del 2019 (0,1%), che definisce “marginale”, e del 2020 (0,7%), considerata una “ripresa moderata”.Per Bruxelles in Italia “non ci si attende che l’attività economica rimbalzi significativamente prima della fine dell’anno”, e “i rischi alla crescita restano pronunciati, specialmente nel 2020, quando le politiche di bilancio affrontano particolari sfide”. (…) “Dopo la perdita di posti di lavoro nella seconda metà del 2018, l’occupazione è salita marginalmente nei primi cinque mesi del 2019 e la disoccupazione è scesa sotto il 10%. Ma la debole attività economica è probabile pesi sul mercato del lavoro come indica il numero in crescita dei lavoratori in Cig e le aspettative delle imprese sull’occupazione, spiccatamente più basse”, si legge nel documento della Commissione Ue. (…). Il rapporto debito/PIL ha continuato a peggiorare e i livelli di indebitamento hanno registrato un incremento generalizzato; e non parliamo della produttività, costante problema dell’Italia. Fra il 2000 e il 2017, la produttività multifattoriale è aumentata del 5% in Francia e del 12% in Germania, ma è calata del 6% in Italia (ed è ristagnata in Spagna). (prosegue sul nostro sito)
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