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Oggi quota il "primo Bitcoin ETF", ma è OTC: VanEck e SolidX cambiano strategia, la SEC os


Continui e naturalmente bruschi rimbalzi anche oltre la soglia dei 10700 dollari e poi ancora giù. Bitcoin, dopo una risalita trionfale ed una pesante correzione trova linfa vitale anche nelle notizie che arrivano dall'altra sponda dell'oceano. All'orizzonte non c'è però un cambio di rotta da parte dell'ente per la sorveglianza sui mercati finanziari statunitense, la SEC (che era, e per ora resta, un ostacolo per i cripto assets), ma piuttosto un cambio di strategia da parte degli aspiranti issuers di ETF sul Bitcoin. Alla spinta rialzista evidenziata in questi ultimi giorni dal mercato cripto fa infatti da sfondo la “notizia” dello sbarco del primo Bitcoin ETF sul mercato statunitense, con la proposta firmata VanEck Securities Corp e SoldidX (qui in veste di sponsor blockchain), che, dopo svariate respinte da parte della Security Exchange Commission, sembra aver trovato nella Rule 144A del Securities Act, un prezioso alleato per avvicinarsi al suo obbiettivo. Il compromesso offerto da questa legge è semplice. In breve, la commercializzazione di uno strumento finanziario è possibile anche senza il nulla osta SEC a condizione che questo non sia destinato al pubblico retail ma bensì ad uno esclusivamente qualificato ed istituzionale ossia, in sostanza, al mercato OTC (brokers, hedge funds, banche). Grazie a questa limitazione, l'ETF ha incassato pochi giorni fa il nulla osta da parte della Security Exchange Commission quale atto dovuto, e inizia oggi, venerdì 6 settembre, le quotazioni sul circuito OTC Link ATS, un trading system alternativo OTC (regolato dalla SEC stessa). Il nuovo strumento è peraltro il primo ad iniziare le negoziazioni vantando una struttura che prevede il processo di creation and redemption in kind tipico degli ETF. Quindi è vero, abbiamo un ETF sul Bitcoin “approvato” dalla SEC, ed anche un ottimo pretesto per scrivere titoloni acchiappa visualizzazioni visto che, de facto, non si tratta di uno strumento accessibile al pubblico retail, non dovrebbe (almeno nell'immediato) generare un'impennata dei corsi della valuta digitale e, soprattutto, la sua quotazione non implica un cambio di rotta nella politica SEC in merito ai cripto assets. A puntualizzare il tutto arriva anche un puntuale tweet dei gemelli Winklevoss, ai vertici di Gemini, nel quale si ricorda come furono proprio loro a formalizzare per primi una proposta per un ETF su Bitcoin. Proprio Gemini, però, ha reso ieri disponibile il servizio Gemini Clearing, che consente il trading di cripto assets anche sul mercato OTC.

La negoziazione del VanEck Solid X Bitcoin Trust su mercato OTC rappresenta dunque, almeno nelle intenzioni degli issuers, un passo intermedio, mentre la versione retail dello strumento resta ancora ferma in attesa di valutazione. La virata verso l'OTC, che in Europa si è già rivelato celare una liquidità degli ETF quattro volte superiore a quella conosciuta, rappresenta invece la novità. Dato che l'ETF detiene Bitcoin fisici, lo strumento incontra le esigenze di chi cerca l'esposizione al prezzo di Bitcoin senza i numerosi accorgimenti associati al possesso fisico delle preziose linee di codice e senza passare de exchange di dubbia affidabilità, oggi sull'OTC, domani, forte di una liquidità acquisita grazie ai grandi capitali, anche su mercati retail. Gli issuers hanno quindi compreso che se le contrattazioni su un consolidato mercato istituzionale OTC sono imprescindibili per un ETF, esse lo sono a maggior ragione per un asset come Bitcoin, che necessita di stabilità e di un sistema solido prima di sbarcare sul circuito retail. E' dunque il momento di quantificare la reale domanda istituzionale per questo sempre più popolare e anomalo asset. Al veto SEC, vale la pena ricordarlo, contribuiscono anche le importanti fluttuazioni della cripto valuta (la volatilità è più contenuta rispetto al passato ma di gran lunga maggiore rispetto alle altre valute e materie prime) come anche la loro sospetta natura, evidente anche solo osservando come buona parte di questi importanti movimenti siano avvenuti nei weekend e/o comunque al di fuori degli orari di negoziazione dei circuiti americani. Una maggiore presenza di operatori qualificati, capitalizzati e soprattutto identificati potrebbe porre fine a queste evidenze. Come qualsiasi asset Bitcoin si avvia, lentamente, verso un equilibrio sospeso tra affezionati speculatori e potenziali investitori di medio lungo termine. VanEck lega il suo nome al primo fondo per investitori statunitensi sull'equity europea del dopoguerra, al primo fondo sul metallo giallo, e al primo fondo sui gold miners: scoprirà " l'oro " anche questa volta?

La negoziazione del VanEck Solid X Bitcoin Trust su mercato OTC rappresenta dunque, almeno nelle intenzioni degli issuers, un passo intermedio, mentre la versione retail dello strumento resta ancora ferma in attesa di valutazione. La virata verso l'OTC, che in Europa si è già rivelato celare una liquidità degli ETF quattro volte superiore a quella conosciuta, rappresenta invece la novità. Dato che l'ETF detiene Bitcoin fisici, lo strumento incontra le esigenze di chi cerca l'esposizione al prezzo di Bitcoin senza i numerosi accorgimenti associati al possesso fisico delle preziose linee di codice e senza passare de exchange di dubbia affidabilità, oggi sull'OTC, domani, forte di una liquidità acquisita grazie ai grandi capitali, anche su mercati retail. Gli issuers hanno quindi compreso che se le contrattazioni su un consolidato mercato istituzionale OTC sono imprescindibili per un ETF, esse lo sono a maggior ragione per un asset come Bitcoin, che necessita di stabilità e di un sistema solido prima di sbarcare sul circuito retail. E' dunque il momento di valutare la reale domanda istituzionale per questo sempre più popolare e anomalo asset. Al veto SEC, vale la pena ricordarlo, contribuiscono anche le importanti fluttuazioni della cripto valuta (la volatilità è più contenuta rispetto al passato ma di gran lunga maggiore rispetto alle altre valute e materie prime) come anche la loro sospetta natura, evidente anche solo osservando come buona parte di questi importanti movimenti siano avvenuti nei weekend e/o comunque al di fuori degli orari di negoziazione dei circuiti americani. Un maggiore presenza di operatori qualificati, capitalizzati e soprattutto identificati potrebbe porre fine a queste evidenze. Come qualsiasi asset Bitcoin si avvia, lentamente, verso un equilibrio sospeso tra affezionati speculatori e potenziali investitori di medio lungo termine. VanEck lega il suo nome al primo fondo per investitori statunitensi sull'equity europea del dopoguerra, al primo fondo sul metallo giallo, e al primo fondo sui gold miners: scoprirà " l'oro " anche questa volta?


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