I sonni tranquilli degli italiani potrebbero trasformarsi in incubi…..
Per poter lavorare in Italia, le banche devono aderire al Fondo interbancario di tutela dei depositi , cioè lo strumento che garantisce ogni depositante fino a un massimo di 100mila euro. Da regolamento del fondo, sono coperti i risparmi depositati sul conto corrente, quelli messi nei conti di deposito, i certificati di deposito nominativi, i libretti di risparmio nominativi e gli assegni circolari. Non sono oggetto di garanzia, invece, i depositi al portatore e gli strumenti finanziari (obbligazioni e azioni) emessi dalla banca. La garanzia del Fitd, poi, copre sia le persone fisiche sia quelle giuridiche (aziende) tranne per banche, fondi, assicurazioni, enti pubblici e quei soggetti non compresi dalla normativa antiriciclaggio. L'importo dei 100mila euro è riferito al totale dei rapporti ammessi a garanzia intrattenuti in banca dal singolo soggetto (in pratica per ogni codice fiscale). Ma……quando è partito il salvataggio di Carige il fondo interbancario è intervenuto in prima linea fornendo i soldi necessari tramite un accordo tra le banche italiane. I soldi necessari per salvare l’istituto sono stati meno di quelli che sarebbero serviti per coprire i conti correnti dello stesso. Ed in questa occasione si sono definite una serie di grandezze fondamentali per comprendere la reale garanzia fornita da tale fondo: il fondo, sulla carta, garantisce un sacco di miliardi di depositi (nel bilancio 2017 si parlava di 578,26 miliardi di euro protetti), ma poi ha in cassa relativamente pochi spiccioli (a fine 2017 aveva in cassa circa 955 milioni di euro tra titoli e depositi, a cui si aggiungono 2,93 miliardi di euro che il fondo può richiedere come contribuzioni straordinarie alle banche consociate). È vero che il fondo può ottenere dei prestiti dai fondi interbancari di altri Paesi, ma è anche vero che il sistema, per così com’è disegnato funziona con una banca piccola, ma già per una banca di medie dimensioni potrebbe non essere così efficace. 4 miliardi per coprirne quasi 600 non dovrebbero rappresentare un motivo di tranquillità per i correntisti italiani, che oggi detengono sui conti la più alta cifra mai registra in Italia: 1.300 miliardi di euro.
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