- La Redazione
Apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi
Aggiornato il: 11 giu 2020
Dall'inizio del 2000 fino al 2018 il Pil italiano è cresciuto mediamente dello 0,2 per cento ogni anno, secondo il calcolo della Cgia di Mestre, che evidenzia il costante declino del tasso di crescita dell’economia italiana dal dopoguerra ad oggi: a cavallo degli anni'80 e '90 la crescita è stata in media del 2 per cento all'anno, tra il 1960 e la fine degli anni '70 l'aumento della ricchezza prodotta è stato addirittura del 4,8 per cento medio annuo. Bassa produttività del sistema Paese, deficit infrastrutturale, troppe tasse e una burocrazia eccessiva sono le principali cause di questo differenziale con i nostri principali partner economici. Impietoso è il confronto internazionale: la crescita registrata dai principali Paesi dell'area dell'euro è stata molto superiore alla nostra. Se in Italia negli ultimi 18 anni l'incremento del Pil è stato di 4 punti percentuali (variazione calcolata su valori reali), in Francia l'incremento è stato del 25,2 per cento, in Germania del 26,5 per cento e in Spagna addirittura del 34,7 per cento. L'area dell'euro (senza Italia) ha riportato una variazione positiva del 29,7 per cento. Tra i 19 paesi che hanno adottato la moneta unica solo il nostro Paese (-4,1 per cento) e la Grecia (-23,8 per cento) devono ancora recuperare, in termini di Pil, la situazione pre-crisi (anno 2007). Il settore manifatturiero continua a essere il vero motore dell'economia del paese e anche i dati della produzione industriale di questi ultimi 18 anni fotografano tutte le difficoltà che, ovviamente, hanno condizionato la mancata crescita del Pil. Tra il 2000 e il 2018 la produzione manifatturiera in Germania è aumentata di quasi 33 punti percentuali. Secondo la Cgia, "il tema degli investimenti rimane centrale per delineare qualsiasi politica di sviluppo economico. Senza investimenti", sottolinea la confederazione, "non si creano posti di lavoro stabili e duraturi in grado di migliorare la produttività del sistema e, conseguentemente, di far crescere il livello delle retribuzioni medie.
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