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  • Immagine del redattoreLuca Baj

Biancorosso Verdone

Ospiti: Carlo Verdone con Paola Saluzzi



“Con Sergio Leone, che è stato il mio padrino artistico e primo produttore, eravamo d’accordo che il mio debutto dovesse essere un film a episodi. […] Bisognava trovare un comune denominatore che mettesse insieme questi caratteri colti dalla realtà e rivisti, corretti e deformati attraverso la mia lente d’ingrandimento”. Sono passati più di quarant’anni dall’esordio di Carlo Verdo-ne (Borotalco, Compagni di scuola, Si vive una volta sola) dietro alla macchina da presa e, da allora, il celebre regista, sceneggiatore e attore romano non ha mai smesso di indagare l’animo umano attraverso una comicità dalle sfumature amare, che si prende gioco degli stereotipi delle epoche che attraversa e si interroga sull’evolversi della quotidianità con “precisione sociologica”. I suoi personaggi, oggetto di culto per intere generazioni di appassionati cinefili, sono ormai entrati nella memoria collettiva e, proprio a partire dal potere evocativo del ricordo, l’autore della recente autobiografia La carezza della memoria dialoga con Paola Saluzzi e si racconta al pubblico del Festival.

Nel corso di una telefonata con Sorrentino si è avuta la consapevolezza che il lockdown avrebbe potuto essere un’opportunità di impiegare professionalmente il tempo.

Casualmente è iniziata una ricerca di cose che potessero essere rievocazioni di storie.

Così è iniziato il racconto, così è iniziata la stesura di “La carezza della memoria”, dedicato ai figli di Verdone, Giulia e Paolo.

Scrivere il libro è stata, dal punto di vista professionale, una scoperta di libertà, perché mentre la realizzazione di un film è sempre un compromesso, una serie ”dover” fare per dover accontentare, ciò non è accaduto con questa opera letteraria, perché il prodotto è stato realizzato in totale solitudine, autore - computer.

Storie di persone normali, ma di persone perbene, che hanno lasciato tracce indelebili nella memoria di Verdone, e che lo hanno cambiato, in qualche modo. Persone che hanno dato, nel ricevere.

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Da L’Avventura della Moneta a MUDEM: oltre 16.000 grazie!
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Da L’Avventura della Moneta a MUDEM: oltre 16.000 grazie!

C’è ancora tempo, fino al 28 aprile, per visitare L’Avventura della Moneta, la mostra immersiva anteprima di MUDEM, il futuro Museo della Moneta- Banca d’Italia in corso al Palazzo delle Esposizioni di Roma. La mostra, ideata da Paco Lanciano e Giovanni Carrada per la Banca d’Italia, ha ricevuto oltre 16.000 prenotazioni, è stata visitata da più di 7.000 studenti ed è stata accompagnata da ben 20 eventi. MUDEM ha organizzato visite dedicate alle scuole primarie e secondarie e realizzato 68 attività educative, grazie alla collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, il CNR, l'Opera Nazionale Montessori e il Dipartimento Circolazione monetaria e pagamenti al dettaglio della Banca d’Italia. Nel ciclo di incontri Dopo l'avventura, esperti e accademici hanno approfondito i temi della mostra con le loro ricerche e spunti originali. Il Museo della Moneta ha intrapreso un lavoro di co-progettazione e sperimentazione per l'accessibilità della mostra e del museo. È stato realizzato un percorso tattile e multisensoriale che ha reso accessibili alle persone cieche e ipovedenti le prime tre sale della mostra. Per le persone sorde sono stati progettati dei supporti nella Lingua dei segni italiana: tablet con video in LIS e smartglasses con sottotitoli per visitare l’intero percorso. Questo video è un ringraziamento a chi finora ha seguito MUDEM e a chi si sintonizzerà sulle sue frequenze nei prossimi mesi. …Il viaggio è solo all’inizio!
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