Con il pagamento in contanti se ne evadono tanti
Con la nuova legge finanziaria, siamo passati dall’idea del precedente Governo di abolire il limite all’utilizzo del contante, a quella dell’attuale Governo di abolire il denaro contante.
Nel caso in cui si utilizzi tale strumento oltre il limite consentito, che per quest’anno è di Euro 2.000/00 e nel 2022 sarà di Euro 1.000/00, si rischiano sanzioni fino a Euro 50.000/00
Mi chiederete perché tutto questo? Secondo l’attuale Governo, ciò servirebbe a combattere l’evasione, questa tremenda piaga che c’è nel nostro Paese.
Pertanto, per alcuni, l’utilizzo del denaro contante è sinonimo di evasione, cioè tutti coloro che lo utilizzano sono degli ipotetici evasori.
Mi chiedo, e la cosa mi fa ridere, non posso pagare 5000/00 euro in contanti al dentista in una volta sola, ma lo posso fare se lo pago a rate in 5 rate magari anche settimanali perché la normativa questo ce lo permette.
Ma non sarebbe più semplice chiedere al Dentista, e non me ne voglia la categoria per averla citata, ma è un esempio a caso, la fattura? Con quella in mano che io paghi in contanti o con pagamento tracciato, non penso ci siano differenze, in quanto il Dentista dichiarerebbe e io utente sarei un ingenuo se utilizzassi denaro contante di dubbia provenienza per pagare la fattura, non credete? Come nel caso io risquotessi il denaro in contanti e corressi a depositarlo in banca.
In Europa, succede esattamente il contrario, in Germania e Austria non ci sono limiti all’utilizzo del contante e l’evasione è ai minimi
Poi parliamoci chiaro l’evasione fiscale non la fanno gli anziani che saranno i primi a pagare questo cambiamento, con difficoltà perché non abituati a pagamenti telematici.
In Italia, questo Governo vuole abolire il contante e incentivare il pagamento tracciabile, attraverso i Pos e poi siamo il Paese con le commissioni bancarie più alte per l’utilizzo dei Pos. C’è qualcosa che ci sfugge. Senza contare la ridicola trovata di dare un credito di imposta a coloro che pagano attraverso carte di credito e bancomat. Già abbiamo a che fare ogni giorno con un fisco AMICO, che ci obbliga a dimostrare a noi di non essere evasori e non lui; immaginate se costoro che fanno già fatica a fare i rimborsi dei Mod 730, ad approcciarsi alle varie paci fiscali, alle rottamazioni varie, li carichiamo anche del lavoro di doverci riconoscere ogni anno il bonus da utilizzare magari in compensazione per aver utilizzato il pagamento tracciato.
Non ne veniamo più fuori, e non dico “baggianate”. Due casi mi sono capitati dove due contribuenti si sono trovati pignorati i conti correnti in banca perché da un lato non era stata registrata dall’ente impositore, per un caso l’adesione alla pace fiscale e per l’altro non era stata registrata la sospensione di una cartella esattoriale da parte dell’ente impositore, il quale in entrambi i casi si era dimenticato di registrarlo alla Agenzia delle Entrate Riscossione e questa aveva proceduto celermente a pignoramenti non dovuti.
Ma siamo in presenza di un “Fisco Amico” che ci considera tutti evasori, dimenticandosi che quelli veri sono coloro che non sanno neppure cosa è una denuncia dei redditi e non chiedono certo la fattura.
Dott. Luca Tironi - Intervalli
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