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I new jersey di cemento a Strozza saranno sostituiti con barriere meno impattanti

No al cemento in Valle Imagna, il paesaggio non ci guadagna”: sono passati ormai quasi due annida quando questo “motto” riecheggiava del forte disappunto alzatosi fra i cittadini di Strozza e non solo. Il motivo? La posa di protezioni in cemento armato, liscio e bianco, lungo la strada provinciale 14 che conduce in Valle Imagna. 150 metri circa di new jersey, che proprio non sono andati giù a chi avrebbe preferito, invece, una soluzione altrettanto sicura ma esteticamente meno impattante.

Una serie di incontri fra Enti e Provincia più tardi, la quadra sembra essere stata definitivamente accordata: i new jersey in cemento di Strozza spariranno, per fare spazio ad una barriera in metallo. Una piccola, grande vittoria per il contesto naturalistico nel quale il tratto di strada è immerso, ma soprattutto per chi si è battuto fino ad oggi per eliminare ogni traccia di quel cemento additato dai residenti come “deturpante per l'ambiente verde”.

La sua posa era stata inizialmente concordata all'interno di una conferenza, a cui vi parteciparono i tecnici referenti di Provincia, Comune di Strozza e Comunità Montana, i tre enti impegnati nel più ampio intervento di sistemazione del Ponte di Ca' Cagnisio giunto ormai recentemente al termine dei lavori. Lo scopo dei new jersey era, principalmente, quello di proteggere il marciapiede anche in caso di un eventuale, forte impatto di veicoli o mezzi pesanti. Ipotesi non troppo remota, dal momento che la strada ha un limite orario di 70 km/h. Senza contare che lì si trova un importante innesto della ciclopedonale della Valle Imagna.

Vi era però un particolare non considerato dai tecnici: l'impatto visivo che 150 metri di barriere in cemento armato bianco avrebbero avuto sul paesaggio circostante, fiore all'occhiello della Valle Imagna, impedendo di fatto la vista dell'antico Ponte del Chitò e limitando quella del vicino Monte Ubione. Una soluzione alternativa era d'obbligo: fra i primi ad appoggiare la sollevazione popolare c'è Demis Todeschini, Consigliere provinciale, che si è battuto per contribuire a definire un piano altrettanto sicuro, ma meno impattante per lo scenario naturale.

Mi sono attivato subito, ho parlato personalmente con il Presidente della Provincia e l'ho convinto che servisse mettere una pezza, a prescindere da chi fosse la colpa – spiega il consigliere Demis Todeschini. Non si tratta di fare una “caccia alle streghe”, tutt'altro: se c'è un problema, è giusto che venga risolto collaborando tutti insieme. Devo ringraziare il Presidente, che ha compreso subito la situazione e ha concordato sul fatto che non fosse possibile avere delle protezioni del genere in un territorio naturalistico come quello della Valle Imagna. La Provincia si è fatta perciò promotrice di una soluzione, invitando gli altri Enti, ovvero Comunità Montana e Comune di Strozza, a dividere la nuova spesa”.

Il costo dell'intervento è di 69 mila euro: della metà, 34,5 mila euro, si è fatta carico la Provincia, L'altra metà è stata suddivisa per 15 mila euro da parte della Comunità Montana Valle Imagna e 19,5 mila dal Comune di Strozza, comprensivi del contributo di 5mila euro finanziato dal BIM. “In attesa di trovare la quadra, stavo preparandomi ad organizzare azioni più lampanti, come una raccolta firme – prosegue Todeschini –. Ora finalmente è stato finalizzato un accordo politico definitivo e questo è l'aspetto positivo: i cittadini della Valle Imagna possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Nonostante le difficoltà, questo è stato un bell'esempio di come, quando la popolazione dà il proprio sentore, gli Enti si muovono e trovano la soluzione per risolvere le questioni”.

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