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Le vie del verde in città - II puntata

l’estrema via di fuga del sistema difensivo della Serenissima, da cui il nome di Soccorso, in quanto collegava il quartiere generale del Forte San Marco (attuale Colle Aperto) con il castello di San Vigilio. Proseguendo lungo Via Costantino Beltrami, si scorgono sulla desta la POLVERIERA VENEZIANA e la scaletta che porta all’ORTO BOTANICO. Giunti in Colle Aperto è possibile avventurarsi nel secondo percorso che toccherà il Castello di San Vigilio e l’ex convento di Astino. A piedi risalendo Via San Vigilio o più comodamente in funicolare ci si porta al piccolo piazzale della CHIESA SAN VIGILIO, costruita all’inizio dell’VIII secolo e dedicata al vescovo trentino; nel XIII secolo viene diretta dai frati domenicani e nel XIV secolo dall’Ordine degli Umiliati. Da qui fino al CASTELLO SAN VIGILIO sono una manciata di minuti a piedi: il maniero risale all’epoca romana e venne riattato con il Comune medioevale, assumendo la denominazione di Cappella per la presenza al suo interno di una chiesetta dedicata a Santa Maria Maddalena. Dal 1300 subisce continue modifiche e ampliamenti e nel XVI secolo viene unito al Forte di San Marco, il quartier generale veneziano, con un terrapieno sul quale correva una strada coperta. Gli spalti e le torri sono stati riconvertiti a parco pubblico, da dove è possibile riconoscere in lontananza la città di Milano. Tornando sui propri passi ci si avventura in ripida discesa per la SCALETTA DELLO SCORLAZZONE (lunga 362 metri, dislivello 77,5 metri, 210 gradini), il cui nome rimanda alla forma dialettale di scorlas dalla duplice valenza: castellazzo (per la vicinanza alla Cappella) o macete, che è lo strumento utilizzato per liberare il viottolo dai rovi. All’approssimarsi degli ultimi gradini in discesa emerge la guglia del TEMPIO DEI CADUTI di Via Sudorno, sorto sui resti dell’antica chiesa di Santa Maria di Sudorno, distrutta nel 1915-16 per la rimembranza ai Caduti della Guerra. Da qui di nuovo la scelta propone o di raggiungere l’EX CONVENTO DI ASTINO, risalente al XII secolo e retto dall’Ordine benedettino maschile della congregazione toscana di Vallombrosa fino alla sua soppressione (1797), o continuare la discesa con la SCALETTA DELLO SCORLAZZINO per raggiungere Borgo Canale e visitare la CHIESA SAN GRATA INTER VITES, la CASA VELA e infine la CASA NATALE GAETANO DONIZETTI. Per rendere più piacevole il percorso, una volta visitato Astino e la sua VALLE DELLA BIODIVERSITA’, al termine di Via Astino e grazie alla SCALETTA RIPA PASQUALINA, che inizialmente sale ripidamente e poi diviene selciata, si torna in SUDORNO e da lì di nuovo in BORGO CANALE. Secondo la tradizione la chiesa parrocchiale di Santa Grata fu costruita nel IV secolo sul sepolcro della santa, ma le prime notizie ufficiali risalgono solo al VIII secolo; la dicitura “Inter vites” (tra le viti) permette di non confonderla con l’omonima chiesa in Via Arena, che ospita sin dal Medioevo un cenobio monastico claustrale benedettino, in cu le spoglie della compatrona di Bergamo vennero traslate nel corso del XIII secolo. Invece, la casa natale del più importante musicista bergamasco (Bergamo 1797-1848) poggia su strutture quattrocentesche, ma l’aspetto odierno risale al XVII secolo: i locali abitati dalla famiglia Donizetti si trovano nel piano interrato, mentre tutti gli altri luoghi donizettiani (museo donizettiano, palazzo in cui è spirato, monumento sepolcrale, teatro, via dedicatagli) si trovano sparsi per la città lungo un itinerario intitolato al famoso compositore, universalmente riconosciuto come uno dei protagonisti del melodramma italiano dell’Ottocento. L’edificio è stato acquistato nel 1925 dal Comune di Bergamo e dal 1926 è monumento nazionale. Antichi borghi e storiche ville, austeri castelli e monasteri che raccontano storie d’altri tempi, chiesette che alternano la loro bellezza architettonica a piccole e graziose santelle mariane solitamente poste agli angoli delle vie. E poi ancora: robusti terrazzamenti che sostengono ripidi coltivi di scarola e viti ed una rete di fontane ed acquedotti che conducono sino al periodo romano, ripide Scalette che si impennano verso il cielo e possenti mura che sorreggono e cintano gelosamente il fiore all’occhiello di Bergamo, Città Alta. Le vie del verde”, sono un ampio percorso ad anello, da suddividere eventualmente in due comodi e più brevi percorsi circolari, che si sviluppa sui versanti meridionali dei Colli di Bergamo, balcone sulla “Città Bassa” ma anche immaginario sipario che si spalanca sulle nostre Orobie baciate dal sole nel primo giorno di primavera. Un itinerario che guida alla scoperta delle meraviglie presenti nel Parco dei Colli che circonda la città. Questo polmone verde racchiude percorsi immersi nella natura e punteggiati da ville storiche e antichi nuclei rurali. Il percorso consente di raggiungere punti panoramici, come il Castello di San Vigilio, oppure di percorrere sentieri e scalette che conducono alla splendida vallata in cui si trova l'ex Monastero di Astino. Tutti gli itinerari sui Colli di Bergamo offrono un insolito sguardo sulla città, ma questo che proponiamo, ideato con le Vie del Tempo e le Vie della Storia dal Comune di Bergamo nel 2014 e disponibile in forma cartacea, è perfetto per via della recente riapertura della Funicolare di San Vigilio. Si tratta di una via che porta al Castello e allo splendido ex Monastero di Astino, per poi rientrare lungo la strada panoramica di Borgo Canale. Per raggiungere la stazione inferiore della funicolare di San Vigilio, si suggerisce di fare le  scalette che salgono verso Città Alta dalla zona delle Piscine Italcementi (ad esempio More, Ortolani, Fontanabrolo).



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