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Promuovere e sostenere l’affettività, la sessualità e la vita di coppia delle persone con disabilità

– Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo, a conclusione del ciclo di 4 incontri formativi sul tema dell’affettività e della sessualità nella disabilità, primo passo di un percorso che tende all’innovazione dei servizi alla disabilità con l’individuazione di punti di riferimento d’ascolto e di intervento sul territorio, propone una lectio magistralis del dott. Fabio Veglia, Direttore del Servizio di Psicologia Clinica del Centro Clinico Crocetta di Torino, gratuita e aperta a tutti, dal titolo “Promuovere e sostenere l’affettività, la sessualità e la vita di coppia delle persone con disabilità” in programma lunedì 19 aprile. L’incontro è organizzato da Laboratorio Tantemani di Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo in collaborazione con AFP Patronato San Vincenzo, Ufficio Pastorale Scolastica della Diocesi di Bergamo, Servizio Disabilità e Sessualità del Comune di Torino, e con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo.

Il dott. Fabio Veglia, psicologo e sessuologo clinico, è Direttore del Servizio di Psicologia Clinica del Centro Clinico Crocetta di Torino, professore ordinario di psicologia clinica all’Università di Torino, direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva di Torino, punto di riferimento in Italia su affettività, sessualità e disabilità: “Pensare alla sessualità come un modo di stare insieme apre ovviamente interessanti prospettive anche per le persone con disabilità: esistono infatti moltissimi modi per scambiarsi amore e piacere, e molti di questi possono sicuramente far parte anche del repertorio comportamentale di persone che hanno difficoltà di ragionamento e di pensiero”.

La lezione si tiene lunedì 19 aprile dalle 14 alle 18, la partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria, se le condizioni sanitarie lo consentiranno ci sarà la possibilità di partecipare sia in presenza, presso la Casa del Giovane di via Gavazzeni, che online.

Anche la lectio magistralis, come il corso che l’ha preceduta, parte dal presupposto di rispondere a un bisogno fondamentale che, ad oggi, molto spesso non trova ancora riscontro adeguato. Come sottolinea l’Assessora Marcella Messina, del Comune di Bergamo, infatti “Le famiglie e gli operatori che si confrontano tutti i giorni con le persone con disabilità a casa, nei servizi, nei progetti, nelle amicizie sanno quanto la tematica dell'affettività e della sessualità sia cruciale, importante. La riflessione sulla nostra città, che viene portata al centro grazie al Patronato, vuole aprire più di un'attenzione su questo argomento sapendo che non lo possiamo affrontare da soli ma coordinandoci con tutti i servizi dedicati attivi. In Italia il tema è ancora un tabù, a differenza di alcuni Paesi europei

in cui la situazione è migliore (Francia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito); nel nostro Paese, infatti, è ancora fermo in Senato – in attesa di approvazione – il ddl 1442 denominato “Disposizioni in materia di sessualità assistita per persone con disabilità”, che sarebbe molto utile per avviare una procedura legittima, secondo l’idea che i corpi siano tutti imperfetti e che ogni essere umano abbia il diritto di vedere tutelata la propria salute psico-fisica che passa anche attraverso le relazioni affettive. L'esperienza di Torino è molto interessante ai fini di un confronto tra città che sperimentano a partire dai territori risposte a bisogni che sono richiesti dalle persone e dalle famiglie. Ci sono diverse associazioni di famigliari impegnate su questo fronte, la lectio è anche l'occasione per condividere prospettive insieme e fare rete”.

All’incontro intervengono: Grazia Zucchetti, presidente Coop. Sociale Patronato San Vincenzo, Marcella Messina, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, Daniela Noris, direttrice Ufficio per la Pastorale Scolastica della Diocesi di Bergamo e Davide Pansera, direttore creativo Laboratorio Tantemani.

Maria Grazia Zucchetti, presidente Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo, evidenzia come “la possibilità di creare un percorso di formazione promosso dal Patronato e dalla Diocesi attorno a un tema così delicato è davvero un tempo prezioso per creare cultura e dare possibilità formative di qualità agli operatori che ogni giorno accompagnano le persone con varie abilità nella vita quotidiana. Trovare un linguaggio comune nell’affrontare la tematica dell’affettività e sessualità nella disabilità è davvero un primo passo. Ringrazio il Comune di Torino per averci suggerito nuove modalità di parola, di pensiero e di essere attorno a questa tematica. Per noi è un onore ospitare il dottor. Veglia, il massimo esponente in Italia”.

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