Rifiuti radioattivi, procedura di infrazione per l’Italia
La Commissione Europea avviato una procedura di infrazione contro l’Italia in relazione alla gestione di rifiuti radioattivi. Una lettera di messa in mora, primo step della procedura, è stata inviata il 30 ottobre 2020 ad Italia, Austria e Corazia, Stati i quali non hanno ancora adottato un programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi, nonostante la Direttiva Europea risalite al 2011 prevedesse il suo recepimento entro l’agosto 2013. La Direttiva riguardava lo smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti non solo dalle centrali nucleari, ma anche da attività di ricerca, per scopi medici, industriali ed agricoli, e richiedeva agli Stati Membri di predisporre un piano nazionale di gestione che coprisse tutto il processo, dalla produzione allo smaltimento, con il dichiarato obiettivo di tutelare i lavoratori e la popolazione dai rischi e dai pericoli connessi alle radiazioni. Ad oggi l’Italia sembra ancora lontana dal pieno recepimento di quanto richiesto dalla Direttiva, considerando che ad oggi è ancora acceso il dibattito sulla eventuale realizzazione di un deposito nazionale ad hoc. In ogni caso, gli Stati Membri destinatari della lettera hanno ora due mesi per presentare le proprie osservazioni, in mancanza di dette osservazioni, o laddove le stesse non fossero ritenute soddisfacenti, la Commissione procederà con la procedura prevista, potendo predisporre ed inviare un parere motivato.
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