Decreto salva banche in azione. E il debito pubblico? Che ne sarà di noi.
25 Giugno: Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan illustra il provvedimento con il quale il governo intende salvare Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
I due istituti veneti verranno sciolti in una bad Bank che rimane a carico dello Stato, e una Good Bank cioè la parte sana delle due banche che viene acquistata dal colosso Intesa Sanpaolo S.p.A.
Lo Stato inoltre, mette a disposizione di Intesa Sanpaolo S.p.A. oltre cinque miliardi di Euro per mantenere la capitalizzazione è il rating della banca, con un ulteriore risorse di Euro 400 milioni, come cuscino nel caso emergessero delle sofferenze impreviste.
Per quanto concerne l’impatto sul debito pubblico, il ministro rassicura che le risorse non intaccheranno la finanza pubblica, in quanto somme già stanziate e previste nel decreto n. 237 del 2016 cosiddetto "decreto salva banche", ovvero lo stanziamento di risorse per Euro 20 miliardi. Il plauso dell'Unione Europea che riconosce l'effetto della manovra come non deteriorante delle finanze pubbliche per l'anno in corso.
Ha dunque ragione il ministro dell'economia?
Sembrerebbe di sì. Le risorse già "legislate" appartengono a una dispozione del 2016 quindi già disponibile per l'attività. Poi, vale la pena evidenziare che le risorse stanziate potrebbero reintrare con l'attività della Bad bank. Vedremo.
Ora viene da chiedersi se il nostro ministro si è posto l'interrogativo dell'opinione dei cittadini scaturente da tale manovra. Il cittadino italiano versa in condizioni difficili. I temi come l'immigrazione e l'incapacità politica su tutti i fronti, basti vedere i tentativi di manovra sfumati della legge elettorale subito rimpiazzata dalla cronache in capo allo Ius soli, stanno ulteriormente deteriorando l'animo del nostro popolo.
Nella lista delle priorità il cittadino viene lasciato all'ultimo posto.
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