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Oneri di sistema in bolletta. Analizzando la delibera dell'Autorità ARERA


Mercoledì 21 marzo Confconsumatori e Coldiretti hanno indetto una conferenza stampa ( nella sede reggiana di Coldiretti ) per presentare una lettera aperta indirizzata ad ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

L'Autorità, si legge nella lettera, ha il preciso compito di tutelare gli interessi dei consumatori. Tuttavia, sostiene Confconsumatori, la recente delibera del 1° febbraio 2018 ( numero 50/2018 " Disposizioni relative al riconoscimento degli oneri altrimenti non recuperabili per il mancato incasso degli oneri generali di sistema" ) è in palese contraddizione con i principi generali del Codice del consumo con riguardo alla buona fede, correttezza e informazione del consumatore nel contratto.

In particolare, fa notare Confconsumatori, il provvedimento emanato il primo giorno di febbraio non ottempera agli obblighi " informativi a carico del venditore di energia elettrica nella fase preliminare alla conclusione del contratto " mentre il Codice del consumo " prevede l'obbligo di indicare il prezzo totale dei beni o servizi comprensivo delle imposte o, se sussiste l'impossibilità di calcolare il prezzo in anticipo, le modalità di calcolo e, se applicabili, tutte le spese aggiuntive di spedizione, consegna o postali oppure, qualora tali spese non possano essere calcolate in anticipo, l'indicazione che tali spese potranno essere addebitate al consumatore".

" Anche se l'applicazione di tale previsione al settore energetico potrebbe essere particolarmente onerosa - prosegue la lettera - la variazione progressiva tariffaria è sempre legata ai consumi effettivi e ciò perché si tratta di contratto di somministrazione regolato dagli articoli 1559 e seguenti del Codice civile, da cui discende, imprescindibile, il principio secondo cui l'utente dove pagare esclusivamente ciò che ha consumato al costo pattuito contrattualmente senza unilaterali illegittimi incrementi di costo ".

Le accise incluse negli " oneri di sistema " - prosegue Confconsumatori, per bocca di Secondo Malaguti - non possono comprendere le " morosità " da chiunque generate perché, innanzitutto, ciò si porrebbe in violazione dell'articolo 23 della Costituzione: " Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla Legge". E la nota diffusa in seguito secondo la quale il provvedimento numero 50/2018 riguarderebbe solo " una particolare casistica, limitata numericamente, e solo una parte degli oneri generali di sistema previsti per legge " ha finito per generare ancora più dubbi e incertezza interpretativa. Infatti la suddetta "nota", che nulla chiarisce nel merito, si pone in aperta contraddizione con lo stesso provvedimento che non fa espresso riferimento né ad una " particolare casistica " né ad una specifica " limitazione numerica ". Peraltro, " il provvedimento non presenta alcuna utilità per i cittadini perché, al contrario, genererebbe la moltiplicazione esponenziale delle morosità posta, da un lato, l'attuale assenza di un sistema di banca dati integrato e, dall'altro, l'estrema semplicità con cui è possibile cambiare gestore pur in presenza della morosità ".

Nella lettera aperta ad ARERA viene chiesto all'Autorità di rivedere le proprie posizioni " In mancanza, Confconsumatori tutelerà i diritti e le ragioni, anche di natura risarcitoria, dei propri Assistiti nelle sedi competenti".


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