Manovra finanziaria, deficit-Pil al 2,4% e rispetto linea del Governo
Manovra coraggiosa che spinge il rapporto tra deficit e Pil dei prossimi tre anni al 2,4%. L’iniziale 1,6% sostenuto dal ministro dell’Economia Tria, è stato superato dalla linea governativa nel rispetto del contratto e degli impegni della campagna elettorale. Nella manovra inseriti ulteriori 15 miliardi per gli investimenti per il prossimo triennio, che totalizzano 53 miliardi per 15 anni comprensivi di quelli già stanziati. Sicuramente è sfida allo spread e ai mercati. Ma vediamo le misure. Inserito il reddito di cittadinanza con un fondo di 10 miliardi di euro in aggiunta a incremento di pensioni di cittadinanza a 780,00 euro per 6,5 milioni di persone. La flat tax al 15% riguarderà oltre un milione di italiani mentre per gli altri cittadini si arriverà a due aliquote del 23% e del 33%. Previsto anche il superamento della Fornero con il meccanismo di quota 100 che riguarderà circa 400 mila persone. Previsto anche un fondo di 1,5 miliardi per i truffati dalle banche. Per la pace fiscale ci sarà la chiusura delle cartelle Equitalia fino alla soglia dei 100 mila euro. Un accordo raggiunto a conclusione di un vertice complicato tra il premier Giuseppe Conte, Di Maio e Salvini, Tria e il ministro degli Affari europei, Paolo Savona, durato più di quattro ore a Palazzo Chigi. Via libera dunque alla Nota di aggiornamento del Def, il Documento di economia e di finanza che costituisce la base della manovra. L’iter della sessione di Bilancio prenderà il via quest’anno dalla Camera. Il Ddl Bilancio sarà all’esame dell’Aula a novembre in prima lettura e a dicembre, di ritorno dal Senato. Nel rispetto della consuetudine dell’alternanza, nell’avvio dell’esame dei documenti di Bilancio, tra i due rami del Parlamento.